lunedì 1 giugno 2020

Gilet arancioni: bene ma con riserva critica.

In quest'Italia finora allineata e sottomessa alle malefatte del potere, il successo partecipativo delle manifestazioni supportate dal Generale Pappalardo costituisce una piacevole sorpresa.
Già altre iniziative avevano avuto luogo in tutta Italia ma i media sono riusciti ad utilizzare tutto il loro potere (come sosteneva Malcom X) per ignorarle e ci sono riusciti ma nel caso dei gilet arancioni sono stati costretti a parlarne, e questo è già un successo.
Ovviamente ne hanno parlato per denigrarle e questa è una garanzia per la bontà dell'iniziativa, visto che gli attuali media di regime non sono altro organi di propaganda e disinformazione pubblica.
Il messaggio mediatico distorto ha focalizzato l'attenzione dei più creduloni e sprovveduti sul mancato rispetto delle norme antisociali ed altre banalità come al definizione di "estremisti di destra" (in Italia quando si vuole denigrare qualcuno basta definirlo estremista di destra e sinceramente non se ne comprende il motivo) scomodando anche CasaPound che ha fatto sapere di non aver partecipato ufficialmente all'iniziativa, pur condividendola.
Un altra accusa basata sul nulla è che partecipanti ed organizzatori non credessero all'esistenza del virus SARS-CoV-2 solo perché non credono alla pandemia per la quale, a differenza del virus, non esiste una sola prova statistica e convincente! Chiaramente, nei pochi secondi dedicati all'evento, i lettori di veline si sono guardati bene dall'accennare ai programmi ed alle rivendicazioni dei manifestanti: un'altra conferma che questi ultimi siano nel giusto.

Il fenomeno è senz'altro positivo quanto a partecipazione ma attenzione a conservare uno spirito critico verso qualunque movimento che si erga a paladino del Popolo e risolutore di tutti i problemi: siamo stati già "vaccinati" dalla terribile esperienza vissuta col perfido Movimento 5 Stelle (oggi Movimento 5G) trappola in cui, grazie alla promozione professionale, erano caduti anche personaggi di grande spessore, al di sopra di ogni sospetto, come Becchi, Cunial, Mattei, Messora e tanti altri. Col senno di poi, possiamo ben affermare che, parafrasando il Generale Sheridan, l'unico pentastellato buono è il pentastellato morto ovvero fuoriuscito da Movimento Immobile Pentamassonico a 5G.
Magari dopo aver letto a riguardo l'interessante analisi di Moreno Pasquinelli, ascoltate la lucida critica costruttiva di Diego Fusaro sui gilet arancioni: