giovedì 25 agosto 2016

Terremoto: come aiutare i sopravvissuti?


Siccome la storia di un popolo tende a ripetersi, almeno fino a che non avviene una rivoluzione culturale al suo interno che ne comporti uno stravolgimento dei paradigmi, anche nell'ultima triste occasione del recente terremoto emergono delle similitudini con l'evento aquilano di 7 anni fa.

Un paio le ho già segnalate e riguardano la superficialità sospetta di almeno 2 degli ipocentri. I terremoti di origine naturale classificati come "superficiali" vedono i loro ipocentri collocarsi, in teoria, tra la superficie e 70km di profondità ma all'atto pratico succede con estrema rarità che siano rilevati a meno di 10km e quando questo succede, tra le cause scatenanti vanno prese in considerazione:
- gli effetti collaterali della tecnica mineraria estrattiva di gas e petrolio
denominata "fraking" (Fratturazione Idraulica) e questa forse è l'ipotesi più plausibile per il recente sisma, trovandosi tutta l'area interessata non distante da diversi pozzi di perforazione;
- l'esplosione sotterranea di potenti cariche soprattutto di natura atomica;
- un riscaldamento ionosferico e l'utilizzo di sistemi sperimentali ad energia diretta
Ma per queste ultime due ipotesi entriamo nel campo della intenzionalità e non più della sola colpa. D'altra parte è noto fin da prima dell'utilizzo delle prime bombe atomiche che è possibile provocare terremoti artificiali. La potenza di tali ordigni ha contribuito a rendere più facile questa pratica, anche se esiste una convenzione internazionale che vieta l'utilizzo di sismi artificiali come arma. Vero è che la stessa convenzione vieta per lo stesso scopo l'utilizzo di modificazioni climatiche indotte ma sappiamo bene che tal divieto è largamente disatteso... .

Un'altra similitudine è relativa alla vicinanza del sisma e dei suoi ipocentri alle istallazioni del Gran Sasso;

Attenti alle donazioni
Un'altra ancora - e probabilmente non è l'ultima - è relativa all'immediata istituzione di un canale per le donazioni in favore dei terremotati, come se lo Stato fossimo noi.
Preciso di non essere contro uno Stato assistenziale ma lo stesso, spremendoci già oltre i limiti del dovuto con gli innumerevoli prelievi fiscali, non ha moralmente il diritto di far ricadere le lucrose emergenze sulle spalle già indebolite dei cittadini. Uno dei presupposti di uno Stato è proprio quello di avere la forza economica e logistica di intervenire in qualsiasi momento e senza aiuti esterni, in aiuto dei suoi cittadini. Se non serve (neanche) a questo, non ha motivo di esistere e le emergenze ce le gestiamo direttamente noi evitando di dissipare i nostri soldi ed arricchire ulteriormente le banche.

Insomma: come aiutare i sopravvissuti?
L'unico modo certo è in maniera diretta andando ad aiutarli di persona ma attenzione, unicamente mettendosi a disposizione di squadre istituzionali: agire per conto proprio non solo espone alla responsabilità di cagionare eventuali danni per imperizia a cose o persone ma anche il rischio di essere scambiati per "sciacalli" che quelli, in occasione di disastri ed incidenti, non mancano mai, a tutti i livelli. C'è da dire che quelli che si limitano a cercare valori tra le macerie sono i meno pericolosi.