martedì 16 agosto 2016

Numeri - 2

2 ammazzati su 3 sono maschi
La classifica dei Paesi secondo il tasso di omicidi ogni 100.000 abitanti, pubblicata dalle Nazioni Unite, è compilata con dati relativi al 2011 ed al 2012 ma è in grado, comunque, di darci un'idea su come siamo messi rispetto al resto del mondo riguardo questo crimine.
Tutto sommato non male, considerando che questo è il Paese delle stragi impunite, degli omicidi politici e che sul nostro territorio operino indisturbati (per legge i primi e per consuetudine istituzionale i secondi) i Servizi Segreti di Israele ed USA oltre ad altre organizzazioni criminali endemiche come Camorra, Mafia, 'ndrangheta, Sacra Corona Unita ed
Equitalia.
Siamo al 157° posto: molto meglio di Paesi teoricamente più "civili" come gli USA (ed in questo caso non date la colpa alla diffusione delle armi perché come ho dimostrato più volte, è una variabile che se incide, incide in senso negativo ovvero più armi = meno omicidi, com'è logico che sia).
Ancora peggio di noi, tralasciando i Paesi particolarmente violenti che potrete trovare in classifica: Norvegia, Israele, Grecia, Canada, Finlandia, Belgio, Irlanda, Portogallo, Polonia, Francia e Regno Unito, il Paese dove neanche i policeman girano armati.

Un'altra falsa percezione da correggere è che nel nostro Paese siano in aumento gli omicidi perpetrati da uomini verso donne quando è vero il contrario: il fenomeno è in controtendenza dal 2005 (da prima che fosse coniato il demenziale termine "femminicidio").
In merito, il nostro Paese si distingue dai principali Paesi occidentali per annoverare "solo" una vittima di sesso femminile su tre morti ammazzati. Negli altri Paesi la percentuale tra vittime femmine e maschi si posizione attorno al 50%. Quindi, se ci basiamo sui dati di fatto, ogni vita merita pari rispetto ma se c'è un'emergenza omicidi in Italia riguarda maggiormente le vittime maschili.

===============

Molti Maschi - Pochi Profughi
Per quanto riguarda la percezione che abbiamo sullo stato attuale dell'immigrazione nel nostro Paese, pare invece che svettiamo per ignoranza rispetto a tutti i Paesi più soggetti a questo fenomeno, tutti culturalmente occidentali - pur se dislocati in tre continenti - a cui va aggiunto il Giappone.
Quest'ignoranza ci indurrebbe a sopravvalutare il fenomeno ma questo non significa assolutamente che sia da sottovalutare perché il dato corretto del numero d'immigrati presente sul nostro territorio si pone sui 4 milioni di unità che non è affatto poco, per un Paese densamente popolato come il nostro.
La percezione diffusa è che ve ne siano circa 19mln ma questa è una responsabilità dei media e delle attenzioni della politica che si occupano fin troppo di questo tema, distogliendo l'attenzione da questioni più importanti. E probabilmente questa è uno dei moventi che stanno alla base di questa immigrazione forzata. 

Con uno scarto simile, per l'importanza che può avere, immaginiamo ci siano in giro oltre 11mln di musulmani ma ce ne sono in realtà poco più di 2mln che anche in questo caso, per un Paese che per secoli è stato istituzionalmente cattolico, non è affatto poco. 

E non sono affatto pochi quasi 7mln di disoccupati, grazie alle politiche distruttive dell'economia applicate quasi ininterrottamente a partire dal colpo di Stato del '92. La dimostrazione è che immaginiamo siano molti di più, quasi la metà della popolazione.

Gli restituiamo i loro soldi
Questo sempre se questi dati sono corretti perché li ho ricavati da un articolo che mi sembra piuttosto tendenzioso che conclude con un messaggio allarmistico e falso: "Quanti i cittadini con più di 65 anni?". Risposta: 48% (sono il 21%, e già assorbono una fetta sproporzionata della spesa sociale).
In che senso "assorbono una fetta sproporzionata della spesa sociale"?!?
Qualcuno si dimentica che gli anziani si riprendono solo una parte dei soldi sudati ed elargiti agli enti assistenziali nel corso della loro vita?
E che se ci costano per motivi di salute è solo perché il nostro Sistema Sanitario non è improntato alla prevenzione ma alla "cura" farmacologica dei sintomi delle malattie provocate dall'ignoranza appositamente diffusa per impedire alla gente di vivere una vita sana?

Altri dati sull'immigrazione:

Solo il 5% dei migranti sono configurabili nello status di profughi e quindi richiedenti a pieno titolo asilo politico. Spesso di tratta di intere famiglie.

Il restante 95% è composto prevalentemente da giovani maschi adulti di età compresa tra i 20 ed i 35 anni e solo in parte da donne, prevalentemente nigeriane avviate alla prostituzione e bambini non necessariamente accompagnati da parenti che quasi invariabilmente finiscono nella fruttuosa tratta a loro dedicata.


Quindi fate sempre attenzione ai numeri, un po' meno ai commenti fuorvianti e faziosi che spesso accompagnano le statistiche e riescono anche a stravolgerne il senso.

Articolo della stessa serie: