giovedì 18 ottobre 2018

Le due anime del DEF

Secondo i lanci di stamattina da parte dei principali organi di propaganda e disinformazione il Documento governativo inerente Economia e Finanza conterrebbe due punti particolarmente significativi: il famigerato Reddito di Cittadinanza ed una disposizione comparsa a quanto pare misteriosamente nel documento - e non sarebbe la prima volta - che renderebbe meno problematico reinvestire denaro "sporco" in attività lecite.

Il primo, cavallo di battaglia della campagna elettorale pentastellata, appare inevitabile nella sua funzione di contropartita al voto concesso al Movimento Immobile pentamassonico dalla parte meno avveduta dell'elettorato e dunque dovremo tenercelo anche se sortirà gli effetti negativi, nella sua funzione di Reddito di Nullafacenza, di:
- incentivare la disoccupazione;
- abbassare i salari;
- incentivare il lavoro in nero
ed inoltre, nella sua funzione del paventato Reddito d'Immigranza,
- foraggiare indebitamente circa un milione e mezzo di cittadini stranieri che non hanno mai versato un Euro di contributi in vita loro.

La seconda disposizione apparirebbe invece positiva nella sua funzione di invito e facilitazione a reinvestire in attività lecite i proventi di attività illecite, ottenendo per altro i seguenti vantaggi per tutto il Paese:
- ridistribuzione del reddito;
- creazione nuove attività lecite;
- creazione nuovi posti di lavoro;
- aumento del gettito fiscale;
- immissione di liquidità sul mercato interno;
- disincentivo alle attività illecite o in nero.
Tutti cose di cui l'Italia ha un gran bisogno.
Naturalmente sia i pentastellati che il Quirinale si sono manifestati contrari a questo proposito progressista dimostrando la loro propensione a favorire la prosecuzione delle attività illecite o criminose o, al limite, spingere gli aspiranti onesti ad investire all'estero i loro soldi, visto che in Italia lo Stato non li vuole!