lunedì 5 marzo 2018

Politiche 2018: Rockefeller batte Soros 10:1 - Nel complesso la sinistra ottiene il 57% dei consensi

E' questa - più o meno - la proporzione tra i consensi che gli italiani collusi o ignari hanno tributato alla formazione pentamassonica che difende gli interessi del gruppo Rockefeller in Italia attraverso il membro della Trilaterale Luigi Di Maio e quelli tributati al partito di Soros "Meno Italia" del membro del Gruppo Bilderberg Emma Bonino.
Se a questi aggiungiamo il consenso concesso agli altri loro compagni di merende nominati a Washington, le preferenze vedono i partiti di sinistra conservare nel loro complesso una maggioranza del 57% circa.
Brutte notizie per l'Italia che dovrà aspettare una vera rivoluzione culturale per sottrarsi dai vincoli che ne impediscono salvezza ed emancipazione.
A meno di un tradimento voltafaccia del Movimento Immobile - tutto è possibile - nei riguardi della dirigenza sionista che potrebbe consentire ad una coalizione
di centro-destra il governo del Paese, nessun cambiamento è ancora possibile e dovremo rimanere ancora assoggettati alla NATO prendendo ancora parte attiva - a nostre spese - a guerre che ci arrecano più danni che vantaggi, dovremo rimanere ancora schiavi della politica monetaria decisa a Bruxelles a nostro danno, subire le conseguenze di leggi liberticide e razziali sempre più coercitive, essere sempre più stritolati dale tasse, consegnare definitivamente il Paese alla prepotenza islamica e delinquenziale; il tutto mentre cinesi, francesi, tedeschi ed americani continuano ad acquistare industrie pubbliche e private a prezzi di fallimento.
Un quadro deprimente.
In alcuni centri si è toccata l'apoteosi del successo del vecchio che permane: a Firenze ad esempio, i cittadini hanno deciso di punirsi concedendo allo sputtanato ed infido Renzi il doppio dei consensi tributati all'esimio economista Bagnai. Non ci sono veramente parole per definire il livello di demenzialità autolesionista che infetta la città!
Siena, nettamente più cosciente del suo capoluogo di regione, ha comunque concesso al bieco Padoan un risicato vantaggio rispetto all'ottimo economista Borghi: evidentemente, in città ci sono ancora troppi sciacalli a guadagnare sullo sfacelo del MPS.
Non parliamo poi del successo che ha riscosso la formazione Meno Italia in alcune circoscrizioni perché se no ci sarebbe da farsi monaci.
Nel complesso, una catastrofe che rischia seriamente di accelerare la discesa nel baratro del Paese.
La povertà e la violenza per le strade dilagheranno senza freni, i patrioti saranno costretti ad organizzarsi in altro modo per liberare il Paese dagli usurpatori al servizio del nemico.
Esagero?
Allora vi propongo un'analisi più seria e pacata della mia ma che in sostanza raggiunge le stesse conclusioni: