Un mio amico musulmano avrebbe detto che in questo caso Allah è stato grande, rendendo pan per focaccia a... il bue che dà del cornuto all'asino, tanto per inquadrare l'accaduto citando un adagio molto popolare.
In almeno un post di qualche anno fa accennavo all'ipocrisia dell'oncologo-modello scientista Veronesi che, oltre alla sua indefessa convinzione sull'efficacia della chemioterapia contro il cancro, sosteneva di essere vegetariano o integralista vegano, non ricordo esattamente quale delle due varianti religiose.
In quel caso, evidentemente, il corrispettivo cristiano di Allah colpì duramente
ed in maniera esemplare il blasfemo condannandolo a morire di quel cancro che lui sosteneva di poter prevenire e curare secondo i suoi insegnamenti.
ed in maniera esemplare il blasfemo condannandolo a morire di quel cancro che lui sosteneva di poter prevenire e curare secondo i suoi insegnamenti.
La storia si è ripetuta - almeno in parte - per quanto riguarda la sinistroide vegana convinta Nadia Toffa delle Iene che, guarda un po', si è ammalata di cancro proprio nel periodo in cui la sua squadraccia metteva sotto attacco lo stile di vita ideato da Adriano Panzironi, secondo il protocollo tipico delle Iene fatto di accuse infondate senza possibilità di replica, giudizi preconfezionati spacciati per analitici e sovversione dei significati ottenuta mediante truffaldini rimontaggi del girato.
Che un dieta contro natura per l'Uomo come quella vegana, possa condurre in tempi più o meno lunghi a gravi disfunzioni metaboliche che possono culminare con manifestazioni gravi come diabete e cancro è cosa nota, scontata e più che dimostrata ma ciò non basta per farla assurgere al ruolo di verità ufficiale, per un sistema di potere fortemente condizionato dalle Case farmaceutiche che controllano ormai in maniera salda e quasi totale sia la Politica che la Medicina.
Due esempi per tutti: l'imposizione anticostituzionale (e contro ogni logica scientifica) delle vaccinazioni obbligatorie ed i protocolli di cura del cancro che non ammettono trattamenti sistemici diverse dalla chemioterapia nonostante quest'ultima funzioni poco e malissimo e non preservi da recidive, anzi è noto che le favorisce, danneggiando il sistema immunitario. Se poi a questo si aggiunge una dieta sconsiderata che probabilmente è all'origine della malattia, carente di principi nutritivi e ricca di zuccheri... attenta Toffa: o rivedi profondamente le tue convinzioni oppure il futuro non ti riserverà nulla di buono!
C'è anche da dire che la formazione di un medico, al giorno d'oggi, prescinde totalmente da una dimostrata competenza sulle dinamiche metaboliche alimentari, settore di studi che dovrebbe essere immediatamente successivo all'anatomia del corpo umano e che invece è presente solo incidentalmente nei piani di studi ma poi non vagliato in sede di esame, cosicché arriviamo all'assurdo di formare intere classi di medici istituzionalmente ignoranti sull'alimentazione umana a meno che, per loro scrupolo personale, non riaprano i libri di biologia dopo la laurea per rinfrescare ed approfondire dei concetti e delle nozioni che qualsiasi medico dovrebbe tenere sempre presenti come imprescindibili.
E' proprio così: la quasi totalità dei medici - compresi tanti famosi sedicenti dietologi televisivi - non ha alcuna vera competenza scientifica sull'alimentazione e non è capace di distinguere - ad esempio - tra i diversi effetti relativi all'Indice Glicemico degli alimenti invece che all'effettivo Carico Glicemico sull'organimo.
E allora, per scoprire... ciò che è bene e ciò che è male, nel campo dell'alimentazione, fugare il campo da ogni falsa verità istituzionale, non resta che affidarci a seri e competenti ricercatori indipendenti come il citato giornalista Panzironi o il preparatore atletico Claudio Tozzi che, in un campo che dovrebbe essere appannaggio dei medici, mostrano di saperne molto di più di loro e andrebbero premiati per l'impegno profuso nella divulgazione, invece che perseguitati come accade in Italia a tutti i dissidenti eretici che si sono guadagnati "troppo" spazio ed attenzione mediatica.