Anche se sarebbe ampiamente discutibile il principio in base al quale uno Stato (sovrano) non potrebbe reggersi senza il contributo economico dei suoi cittadini, ammettiamo - senza concederlo - che sia così e che ogni cittadino, come recita l'art. 53 della Costituzione italiana, debba contribuire alla spesa pubblica in ragione della propria capacità contributiva.
Ormai in piena campagna elettorale, sui media si disquisisce e si dibatte diffusamente sull'opportunità di adottare un sistema di tassazione ad aliquota costante che - tra quelli che sono d'accordo su questo punto - si dovrebbe fissare tra il 15 ed il 23%.
Soffermiamoci un momento su questo problema, peraltro del tutto relativo all'assunto dell'inevitabilità del contributo.
Dalle risultanze storiche che ci sono pervenute, sappiamo che fin da quando fu
creato l'Adam - ovvero l'Homo Sapiens Sapiens - una volta messo in libertà fu costretto dai suoi creatori a corrispondere loro la decima parte dei suoi redditi (rappresentati all'epoca sostanzialmente da derrate alimentari).
creato l'Adam - ovvero l'Homo Sapiens Sapiens - una volta messo in libertà fu costretto dai suoi creatori a corrispondere loro la decima parte dei suoi redditi (rappresentati all'epoca sostanzialmente da derrate alimentari).
Le popolazioni che da allora non si sono estinte - in base a fattori positivi e negativi tra i più svariati: umani, ambientali o "divini" - sono riuscite pur se in misura diversa a prosperare ed evolversi continuando a pagare questa decima, ed il sistema ha funzionato per millenni.
Durante i periodi di guerra, di carestia o di... eccessiva presa di coscienza da parte del popolo, le pretese dei governi, invece di mitigarsi si facevano più pressanti rastrellando ricchezze tra le classi meno abbienti a salvaguarda dell'élite dominante, come fa ogni organismo naturale quando, in condizioni di crisi, elegge a priorità la salvaguardia del Sistema Nervoso Centrale.
Il Sistema ha presto compreso che una tassazione calibrata in modo da garantire la sopravvivenza - ma nulla più - del bacino di forza lavoro, era il metodo più efficace ed incruento per assicurarsi la continuità della sua supremazia.
Nei secoli, quando i creatori giunsero alla conclusione che sarebbe stato deleterio ed estremamente pericoloso per tutta la vita sul pianeta (compresa la loro) continuare a combattersi con le loro potentissime armi, continuarono a confrontarsi armando le masse di esseri umani a loro rispettivamente assoggettate, spingendoli in una sequenza ancora infinita di guerre sanguinose e fratricide, spesso altrettanto insensate ed evitabili.
Ma per ottenere il consenso da una massa decerebrata, è sufficiente fornire loro un nemico da odiare. Un esempio eclatante è l'ostinato "antifascismo" che riempie il deserto ideologico e programmatico della sinistra italiana, pur in assenza di un reale pericolo fascista. Un altro estremamente attuale è quello di indurre per reazione un diffuso sentimento di razzismo nel popolo italiano che di per sé si è sempre dimostrato aperto a qualsiasi contaminazione etnica o culturale. Ma questo è un altro discorso.
Ora, diciamo che un'aliquota fissa al 10% potrebbe risultare equa e fisiologica per una società evoluta e benestante quale potremmo facilmente essere semplicemente applicando la Costituzione e ripristinare la legalità traendo quindi in arresto tutti i politici che si sono adoperati finora per distruggere il Paese asservendolo ad enti sovranazionali e svendendo i suoi beni ai peggiori offerenti reperiti di preferenza tra i loro amici.
Ma il problema è anche un altro: capire che la famosa capacità contributiva del cittadino, citata dall'Art. 53 della Costituzione, non può essere rappresentata dalle sue proprietà ma dal suo reddito!
Questo è un dato di fatto su cui si sorvola spesso ed è peraltro ampiamente sottovalutato, tanto da non rendersi conto - a livello ufficiale - che se esiste il millantato problema dell'evasione fiscale, esso è dovuto principalmente all'impossibilità di far fronte alla tassazione da parte di un proprietario che non gode di reddito proporzionato all'estorsione fiscale!
Non ha alcun senso logico né corretto presupposto fiscale, rapportare al valore delle proprietà l'ammontare delle tasse pretese dallo Stato.
La vera capacità contributiva di ogni cittadino, rappresentata dal flusso di reddito, può essere anche del tutto scollegata ed indipendente dal valore delle sue proprietà che spesso costituiscono un costo invece di un reddito.
Prescindendo da questo presupposto, non si fa altro che pretendere reiteratamente soldi - che non hanno - da proprietari a basso/bassissimo/nullo reddito invece di andarseli a prendere dagli stipendiati d'oro fiscalmente nullatenenti.