mercoledì 19 ottobre 2016

Obama ti voglio bene! - Una mancata occasione per chiudere le frontiete

Avendo passato i cosiddetti Anni di Piombo in una regione "rossa" ed avendo frequentato in gioventù quasi esclusivamente ambienti sinistri - nel senso dell'orientamento ideologico - in oltre 40 anni ho accumulato un discreto bagaglio di esperienze e riscontri oggettivi sulla mentalità tipo dei "sinistri", come simpaticamente li chiamerò per il resto dello scritto.
Ne ho individuato due grandi famiglie: i plagiati e gli invidiosi.


Il gruppo dei plagiati, si divide a sua volta in persone troppo ignoranti oppure non sufficientemente intelligenti per avere una visione realistica sui rapporti causa-effetto del mondo che li circonda. Altrimenti non si spiegherebbe come, nel corso di circa un secolo, enormi masse abbiano potuto condividere un concetto tanto idiota come quello che spinge a rivendicare disperatamente lavoro ed allo stesso tempo boicottare e combattere chi crea i posti di lavoro cioè gli imprenditor... pardon i padroni.
Mi riferisco al vecchio concetto della Lotta di Classe, strumento estremamente efficace per frammentare la società e sottometterla ai voleri di un elité, degna di Giulio Cesare.

Come spiegare l'adesione a simili idiozie da parte di persone colte ed intelligenti?

Il gruppo degli invidiosi andrebbe anch'esso diviso in due sotto-categorie che dopo andrò ad individuare ed è composto da persone le cui scelte, anche quelle più importanti, sono fortemente condizionate dall'invidia, uno dei sentimenti più negativi che esistano in quanto spingono a danneggiare il prossimo senza ottenere alcun vantaggio materiale per chi lo nutre. Anzi di regola dà la gastrite. Fateci caso se tra le persone che conoscete che soffrono di patologie dell'apparato digerente non ve ne siano alcune che potete definire "invidiose". A volte la gastrite è il primo sintomo dell'invidia, prim'ancora che si manifesti socialmente con esternazioni, azioni ed omissioni.
Tutti gli individui compresi nel "girone" degli invidiosi possono essere classificati in due sotto-categorie a seconda della loro condizione sociale: se non possiedono ricchezza e non confidano nella possibilità di ottenerla, combattono per una società in cui non esistano individui privilegiati (tranne le elité al potere, ovviamente ma in genere sono idealizzate e per loro costituiscono eccezione alla regola) ma solo una massa lavoratrice negli interessi di chissà chi (lo Stato? Lo Stato è spesso un ente privato organizzato ed impermeabile a contaminazioni popolari), l'importante è che non esista chi possiede più di loro. In genere li si riconosce sentendoli parlare di politica che se la prendono con Berlusconi anche se non c'entra nulla con l'argomento di cui stanno discutendo. Secondo loro, il Silvio nazionale, essendo ricco, non può rappresentare i loro interessi ma solo i propri, dimenticando che se gli avessero "permesso di lavorare" (come chiedeva ingenuamente nei primi tempi di politica) facendo leggi per gli imprenditori, gli agognati posti di lavoro sarebbero aumentati di certo. Ma tant'è.

Cosa succede quando un sinistro invidioso diventa ricco?
_
In genere - verificato di persona - subisce una metamorfosi utilitaristica che lo porta a diventare a tutti gli effetti un capitalista della peggiore specie, attaccato al denaro ed alla proprietà in maniera morbosa anche se formalmente si palesa ancora "impegnato" dal punto di vista sociale.
 Questo succede anche perché a cominciare dagli anni '60, si è affermato il concetto infondato che la cultura e l'impegno sociale siano peculiarità esclusive della sinistra. Idea palesemente assurda: in realtà la cultura si contrappone all'ignoranza a prescindere dalle ideologie e l'impegno sociale è determinato da sentimenti di partecipazione e difesa dei diritti, qualunque sia il credo ideologico. Certo che per quello che si vede oggi, la cultura, l'impegno nel sociale e la difesa dei diritti di tutti è diventata quasi un appannaggio esclusivo delle formazioni che qualcuno si ostina ancora a classificare "di destra". Mah! I benpensanti dovranno rivedere i loro parametri.
Fatto sta che ancor oggi - quasi che Mussolini fosse stato trucidato solo pochi anni fa e Moretti avesse concepito "Io sono un Autarchico" solo poche settimane fa - c'è una larga parte dell'opinione (ma leggi conformazione) pubblica per la quale gli appellativi di destra e sinistra richiamano ancora a dei valori per definizione negativi i primi e positivi per i secondi. Senza alcun presupposto logico.

§§§


Il quadro sopra descritto serve a collocare nella giusta luce i due personaggi che, alla corte del loro Imperatore Obama, sono andati (a spese nostre) a rappresentare la parte marcia ed allineata dell'umanità italica: Matteo Renzi quale faccendiere ossequioso e Roberto Benigni quale giullare di corte che però fa ridere quando vorrebbe far piangere e viceversa.
I due viscidi figuri toscani (che non rappresentano certo la loro regione né tanto meno i loro Paese) sono andati a godere pubblicamente della loro condizione di privilegiati kapò che hanno avuto accesso ad una visibilità internazionale, quasi che la loro fosse una condizione da vantare e non da vergognarsene.
Lasciamo stare Renzi che da figlio di un imprenditore è stato designato sindaco e poi Capo di Governo così come Bill Clinton e altri suoi colleghi presidenti furono designati come tali ben prima che potessero capire qualcosa.
Ma Benigni? Possibile che a nessuno venga in mente il personaggio da lui interpretato (si fa per dire, visto che è capace d'interpretare solo sé stesso) nel film "Berlinguer ti voglio bene!".
Che cosa penserebbe di lui il leader comunista avvelenato nell'84, vedendolo andare ad ossequiare le forze d'occupazione o anche solo sapendo che per quando va al mare non si abbassa certo a frequentare le colonie sinistre di Montalto di Castro ma possiede una delle sole 19 case insistenti sull'esclusiva Isola di Santa Maria in Sardegna? 
Ricordiamo che Berlinguer fu l'ultimo ostacolo da rimuovere per assicurare il passaggio del controllo (e del finanziamento!) dell'allora Partito Comunista Italiano dai sovietici agli statunitensi - una volta verificatosi il "disgelo"  dell'URSS - evento concretizzatosi durante la segreteria di Occhetto, accompagnato dall'agente CIA Napolitano, che andò a prostituire sé stesso ed il partito direttamente negli USA, come ha rinnovato fare attualmente Renzi.
Nell'ottica di una chiusura delle frontiere che ci salvi dalla migrazione epocale in corso, relegare questi due loschi figuri al di fuori dei confini nazionali sarebbe stato un gran bene per il Paese!

Da prendere atto del ritorno propagandistico per Renzi che con l'occasione ha guadagnato un altro SI ufficiale - da Obama in persona - per il suo scellerato quanto illegittimo ed anticostituzionale referendum il cui successo a favore del SI, oltre a sancire costituzionalmente ed in maniera difficilmente reversibile la nostra sudditanza all'Europa, permetterebbe ai capi di governo italiani un accentramento assoluto ed irreversibile del potere, come abbiamo visto succedere in passato per l'ascesa di Hitler, Mussolini ma anche di Stalin che, non a caso, con la sua URSS creò un'anticipazione di quello che sta diventando l'Unione Europea.