mercoledì 29 giugno 2016

Consoliamoci: viviamo nel peggiore dei mondi possibili...

...e andrà sempre peggio.


Analizziamo il contesto in cui siamo immersi.
Se col "bene" identifichiamo concetti come il rispetto reciproco, la ricerca del piacere, la conoscenza, l'evoluzione fisica e spirituale e col "male" concetti opposti come la sopraffazione, la violenza, indurre deliberatamente dolore e sofferenza nel prossimo, ecc. allora possiamo concludere che se dopo circa 10.000 anni di barbarie abbiamo ancora una qualità della vita tutto sommato accettabile - almeno in questi luoghi - esistono di sicuro delle forze del bene che cercano di contrastare quelle del male, perché se così non fosse, ci ritroveremmo già da parecchio in una dittatura conclamata e non mascherata da democrazia come quella di oggi.
E se il potere è costretto ad inventarsi di continuo emerite menzogne per
giustificare il suo operato, contando sulla distrazione e sulla stupidità media delle masse, vuol dire che è ancora costretto a tenere conto dell'opinione pubblica che potrebbe essere pericoloso mettersi contro.
Nella finta democrazia più avanzata del mondo, oltre alla continua ricerca del consenso per aggredire militarmente tutto il mondo non ancora sottomesso agli USA, è infatti in corso un tentativo di disarmo della popolazione organizzando sempre nuovi sanguinosi pretesti per farlo.
E la qualsiasi riflessione logica ci dice che una popolazione armata è più sicura per sé stessa (è stato così per migliaia di anni) e sgraverebbe un po' l'impegno profuso dagli Stati per la sicurezza pubblica quindi l'unico pericolo per il potere consisterebbe in una ribellione civile.
Ma perché preoccuparsi di una ribellione se i governi che si succedono lavorano tutti per il "bene" comune...?
Se hanno paura di una rivolta è chiaro che stanno lavorando contro il popolo e non nel loro interesse. 

Ora, un'altra cosa che non può essere messa in discussione è che il male ha molte più probabilità del bene di prevalere in una disputa per il semplice motivo che il male non è vincolato da principi come l'onore, il rispetto per la vita e per l'individuo, la sincerità, le libertà civili e tutto ciò che in genere concerne il sacrosanto diritto di ogni individuo di esistere e prosperare.
Ne deriva che nel corso della storia, almeno dal punto di vista logico-probabilistico, hanno vinto "più" (per non dire sempre) i cattivi che i buoni.

Da queste premesse possiamo dedurre due cose:
- che viviamo nel peggiore dei mondi possibili e che non possiamo che peggiorare SE le forze del bene non prendono coscienza ed adeguati  provvedimenti;
- che la Storia ufficiale è, molto probabilmente, una colossale accozzaglia di balle propagandistiche mirate solo a dipingere i perdenti come mostri spietati ed i vincenti come buoni e compassionevoli sterminatori.

 Un po' come lo Yahweh biblico, e non è un caso che il pensiero e la morale occidentale, che considera normali ossimori come "Guerre Sante" o il più moderno ed ipocrita "Missioni di Pace", derivino dalla sua spietata barbarie.