lunedì 10 luglio 2017

L'Italia che dissente


Totalmente ignorate dai media di regime, nel nostro Paese si svolgono quasi quotidianamente importanti manifestazioni di dissenso popolare, giusto per smentire la diceria che il popolo italiano sia completamente anestetizzato dal qualunquismo e dal menefreghismo.

I palinsesti dei giornali sono riempiti per elezione di notizie più o meno sensazionali ma sempre abbastanza "avvincenti" - ovvero vendibili - possibilmente interpretate e confezionate in modo da veicolare un messaggio di propaganda funzionale al Sistema.
Le notizie più ambite riguardano sciagure, atti di guerra, terrorismo ed incidenti che causino almeno un morto.
A seguire, fatti che contengano un fondo di perversione criminale e/o sessuale le
cui vittime siano preferibilmente donne o minorenni. Quelle che contemplano vittime maschili adulte, per quanto molte più numerose delle altre, sono spesso ignorate perché al momento per gli scopi disgreganti del Sistema è necessario apportare continue prove alla teoria che vede il cosiddetto femminicidio come un'emergenza, alla faccia del dato che lo vede in regressione statistica fin dal 2005 ed attuato ormai quasi esclusivamente da para-italiani di fede musulmana.
In preoccupante aumento invece i maschicidi - ovvero i crimini attuati da donne ai danni di uomini - ma pare non suscitino quasi mai interesse da parte dei media di regime. Eppure si tratta di un fenomeno reale e diverso dal primo, visto che le principali responsabili di tali atti sono donne italiane.
Immancabile il gossip, incastonato spesso in maniera impropria tra notizie terribili - giusto per spezzare e poi enfatizzare il patos.
Evidentemente "dovuto" è in ultimo - ma non per ultimo - lo spazio che i TG dedicano ai giochi a palla, in particolare quello del calcio, talmente scontato (per i redattori) che s'incomincia a parlare di "campionato" senza neanche precisare di che campionato si tratti.

Insomma, qualsiasi cosa pur di glissare sulle vicende più significative come, ad esempio, le tante manifestazioni di dissenso che si verificano in Italia, spesso supportate da personaggi noti, molto ferrati ed illuminati sugli argomenti trattati, come gli economisti Borghi e Bagnai, il cantautore Povia e tanti altri a cui non basta la notorietà per rendere automaticamente interessante la notizia all'attenzione dei media. Mi pregio di apportare il mio bicchiere d'acqua allo stagno dell'informazione, riportando un apprezzatissimo intervento del filosofo Diego Fusaro ad una manifestazione (una delle tante) contro l'obbligo vaccinale. Molto significativa e realistica l'analisi che fa del contesto che ha portato l'Italia a rivestire suo malgrado il ruolo di laboratorio di sperimentazione per le Case farmaceutiche: