venerdì 27 aprile 2012

1° maggio, su coraggio, a lavorare



Non c'è nulla da festeggiare, contrariamente a quanto vogliono farci credere, il lavoro non è un fine, non è sinonimo di dignità né tantomeno di libertà come suggerivano le scritte all'ingresso dei campi di lavoro nazisti. Il lavoro, se mai e se se ne verificano le condizioni, può essere uno dei mezzi che le opportunità della vita ci riservano per procacciarci INDIRETTAMENTE le necessità per la nostra sopravvivenza.
Il lavoro non è un regalo, non è merce di scambio, non è un premio e non è un contentino: è solo fatica a volte necessaria che sottrae una parte considerevole del nostro tempo che è tutto quello che abbiamo in questa vita.
Il lavoro non nasce sotto ai cavoli e non può essere creato dal nulla dai nostri governanti; può nascere però dall'inventiva e dal coraggio di un imprenditore, uno che non riesce neanche a pensare a procurarsi un posto "fisso" - succeda quel che succeda - demandando tutti i riscshi alla società o ad un altro imprenditore. E quindi, se proprio uno non immagina di meglio per sé che un posto di lavoro nel quale profondere i propri sforzi a beneficio di terzi, deve innanzitutto fare in modo di favorire il LAVORO degli imprenditori, ovvero di coloro che soli hanno il potere di CREARE posti di lavoro.
Perciò niente più scioperi, astio o invidia verso i "padroni" (termine fuorviante per definire gli imprenditori) ma ammirazione e ringraziamento per creare dal nulla il lavoro che tanto desideriamo.
Diffidate quindi delle politiche governative che invece di sostenere l'iniziativa privata, cercano di stroncarla inducendo possibilmente al suicidio tutti i cittadini colpevoli di imprenditoria: non è così che si creano posti di lavoro... .

"Il lavoro rende liberi" - I nazisti gettarono le basi della scienza della propaganda e della persuasione occulta che poi continuarono ad evolvere e sviluppare negli Stati Uniti, dopo la guerra.

Nella decaduta Unione Sovietica, per assicurare LAVORO a tutti (non benessere o denaro ma semplice LAVORO che è l'unico BENE che uno schiavo è autorizzato a desiderare) furono capaci di organizzare veri eserciti di lavoratori che avevano l'importante compito di tagliare alberi, condurli alle segherie, affettarli in strisce sempre più sottili, ridurli in trucioli e quindi bruciarli senza neanche sfruttare in qualche modo il calore prodotto dalla combustione. In pratica devastavano foreste pur di assicurare quel LAVORO che è il FINE (e non il mezzo) del comunismo o di altre forme organizzate di potere. Il potere è potere, puoi chiamarlo comunismo, fascismo, capitalismo, eccetera a seconda della sua forma esteriore ma sempre di una prevaricazione dell'Uomo sull'Uomo si tratta.

Riprendiamoci la vita, smettiamo di desiderare beni inutili, di allinearci a tutti i costi ad uno status che qualcuno ci ha fatto credere "dignitoso", di ringraziare chi ci offre lavoro per otto o più ore al giorno in cambio della nostra vita e soprattutto di coltivare fiori alla finestra della nostra cella.
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mercoledì 25 aprile 2012

L'occupazione deve finire



Comunicato Stampa

Anche quest'anno in occasione del 25 Aprile, il Movimento Politico di Liberazione, Per il Bene Comune ha promosso una iniziativa politica per ricordare agli italiani che il nostro paese è militarmente, politicamente ed economicamente occupato dall'esercito e dai grandi finanzieri USA.



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Dalle ore 15 di mercoledì 25 Aprile, su

www.perilbenecomune.net

VIDEOCONTRIBUTI PER UN' ITALIA LIBERA E INDIPENDENTE



 Hanno già aderito :

Gianluca Monaco, Associazione Terra Nostra
Rocco Carbone, Movimento di pensiero Sete di Giustizia
Enrico Bianchi, Albamediterranea
Mariella Cao, Comitato sardo "Gettiamo le basi"
Gianni Lannes, giornalista
Maurizio Pallante, Movimento per la Decrescita Felice
Giulietto Chiesa, Alternativa
Barbara Cloro, Informare per Resistere
Santo Melia, Che te lo dico a fare
Tom Bosco, Nexus
Emiko Hirano, New Japan Women Association
Jurgen Grassman, German group against USA bases


 Le adesioni ed i videocontributi sono pervenuti dopo la circolazione sul web del
seguente appello:

A quasi 70 anni dall’occupazione dell'Italia, noi CHIEDIAMO
che l’esercito USA lasci il nostro paese.
Il nostro popolo, costituzionalmente dichiarato sovrano, ha anche il diritto di conoscere i trattati “secretati” sottoscritti 65 anni fa tra il governo italiano di allora, altrettanto segretamente rinnovati dai governi avvicendatisi alla guida dell’Italia e gli occupanti americani.
Lasciando l’Italia, è necessario che i militari USA si portino via le centinaia di bombe atomiche, i sottomarini a propulsione nucleare e le portaerei, nonché i loro armamenti, ad iniziare da quelli proibiti e più pericolosi (dal fosforo all’uranio impoverito, dall’ultrasonico all’elettromagnetico, più altre diavolerie, solo in parte utilizzate in Afghanistan e a Gaza).

CHIEDIAMO
che, a spese del governo americano, le loro basi militari, i loro depositi ed i loro poligoni di tiro, nonché le aree circostanti, siano bonificate dalla radioattività e dalle tonnellate di inquinanti sparsi sul terreno e nelle falde acquifere.

CHIEDIAMO che l’Italia esca dalla Nato, che era stata varata come organizzazione militare di difesa da ipotetiche aggressioni dell'alleanza militare di difesa nata con il Patto di Varsavia (ciò non ha più senso poiché l’URSS non c’è più e la maggior parte dei paesi che lo costituirono fanno ormai parte ell’Unione Europea). La NATO è invece divenuta lo strumento militare per guerre di aggressione, in Europa, in Nord Africa ed in ampie aree dell’Asia, agli ordini delle strategie belliche decise o ratificate dal overno americano.

CHIEDIAMO che i soldi degli italiani, ora bruciati per mantenere le basi americane, acquistare armi statunitensi e inviare il nostro esercito nei teatri di guerra voluti dagli americani, ammontanti ad oltre 30 miliardi di Euro l’anno, pari a 60 mila miliardi (60.000.000.000.000) di lire, vengano più utilmente impegnati per salvare imprese e posti di lavoro e investendo sull’istruzione, che è la principale certezza per un futuro migliore della nostra Patria.


L'Ufficio stampa di Per il Bene Comune

info@perilbenecomune.net

Tel./Fax. 0532 733656



martedì 17 aprile 2012

Abruzzo come Val di Susa: le istituzioni proteggono gli interessi privati a discapito dei diritti del cittadino e della salute pubblica


Farindola (PE), 15/04/2012. Ecco un nuovo episodio di prevaricazione sul cittadino indifeso dalle istituzioni ed alla mercé di potenti gruppi economici privati che lo Stato nelle sue emanazioni si sente in dovere di proteggere, contro gli interessi e la salute degli stessi cittadini.
Che le radiazioni elettromagnetiche siano nocive per lo stato d’animo, per  la produttività  e per la salute non è certo una novità e si tratta di una cosa più che comprovata ma  a quanto pare questa realtà è ancora ignorata nella aule dei tribunali: rimane solo da stabilire se a causa di ignoranza o di corruzione.
Riportiamo, con poche modifiche espositive ma non di sostanza, il racconto ordinato delle vessazioni alle quali sono stati sottoposti gli abitanti del centro abruzzese. Il racconto infatti descrive un’incredibile sequenza di situazioni, opere ed omissioni tutte manifestamente favorevoli alla causa dei cittadini. Eppure, le istituzioni hanno visto solo le ragioni della Vodafone.
Allora, in casi come questo e quello della TAV in Val di Susa, chi rappresenta realmente lo Stato?

Attenzione, potrebbe accadere anche nel nostro territorio...
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Abusi evidenti. <<Tutto è iniziato il 27 dicembre 2011 quando in un piccolo centro abitato nel mezzo delle montagne abruzzesi  in provincia di Pescara, con nostra enorme sorpresa ci siamo visti spuntare, sopra il tetto di un edificio destinato alla protezione civile, un ripetitore per telefonia mobile.
L’allarme è stato immediato ed abbiamo interpellato tempestivamente il Sindaco, reo di non aver dato nessuna comunicazione a riguardo, al fine di richiedere il blocco dei lavori dato che gli abusi erano evidenti.
La sommossa popolare fu enorme e la ditta, suo malgrado, dovette interrompere i lavori. Chiamammo i carabinieri i quali accertarono le nostre perplessità e non poterono non prendere atto dell’ambiguità procedurale e delle “anomalie” del cantiere.>>
Ammissione degli errori e vane promesse. <<La sera stessa, sempre sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, il Sindaco e la giunta si recarono in luogo per un consiglio straordinario. Le critiche della popolazione furono precise, puntuali e assolutamente democratiche. L’amministrazione, ed in particolar modo il Sindaco (fra l’altro anche medico), si sono mostrati sin da subito totalmente in difetto di nozioni sulle tematiche legate alle radiazioni elettromagnetiche. Hanno ammesso il loro ERRORE e ci hanno invitato ad aver fiducia in loro. Ci venne promesso che avrebbero cercato di delocalizzare l’impianto e ci rimandarono ad un futuro consiglio.

Nel frattempo, chiaramente sfiduciati da un’amministrazione che aveva cercato di compiere un abuso (morale e tecnico) di soppiatto, i cittadini tutti si attivarono al fine di contrastare questa imposizione.
L’impianto, costituito di 3 elementi UMTS/GSM (Vodafone) era infatti già montato e per poter essere avviato e necessitava solo dell’alimentazione. Nonostante l’intervento tempestivo della cittadinanza, la ditta e il Comune(che avevano operato in gran segreto) erano riusciti a montare tutto il necessario (traliccio, ripetitori, amplificatori).
Per dare una maggiore idea di come e dove sia installato l’SRB (stazione radio base), basti pensare che la stessa è situata al di sopra di un edificio adibito a primo presidio ed a Protezione Civile e che il ripetitore dista in linea d’aria al massimo 10mt dalle abitazioni circostanti. Inoltre, alla stessa altezza del ripetitore e sempre a circa 10mt dallo stesso, vi sono finestre di alcuni cittadini. Il quartiere in cui è stato installato come ennesimo insulto alla vita, è uno dei più densamente popolati da bambini.  E sappiamo che le radiazioni elettromagnetiche sono particolarmente nocive su di un sistema nervoso in formazione.>>
In base al Piano Regolatore, la scelta del sito sarebbe fortemente discutibile.
Nel regolamento sulle antenne del Comune, la zona rientra tra quelle aventi una destinazione urbanistica incompatibile con tali impianti.
Inoltre, secondo il regolamento in questione, il nostro territorio è già saturo di installazioni del genere.
Illegittimità amministrative. <<Tornando alla diatriba e al movimento spontaneo di persone che si sono mobilitate alla lotta contro l’SRB in quanto non confidenti nell’amministrazione dimostratosi oltre che disattenta anche totalmente disinformata sull’argomento, è importante segnalare come, dopo aver preso visione della documentazione inerente l’installazione (accesso agli atti L. 241/90), sia parso subito chiaro che le cause di illegittimità amministrativa risultassero numerose.
A tal proposito il movimento di cittadini ha avviato un ricorso amministrativo.
Contestualmente si è promossa una massiva raccolta di firme che si è dimostrata un grosso successo in termini di partecipazione.
Il giorno 7 gennaio è stato organizzato un corteo con destinazione la sala consiliare dove, con la presenza di esperti nel campo, si è discusso circa l’inopportuna scelta di voler installare un ripetitore così vicino alle case.
In tutto il periodo successivo si è scoperto che l’amministrazione aveva deliberato di giunta l’approvazione del progetto, lasciando pertanto ignari i consiglieri di minoranza. La scelta di non discutere pubblicamente in consiglio un’opzione così complessa è apparsa sin da subito sospetta.
Inoltre nei silenti mesi successivi alla manifestazione (in cui il Sindaco non intervenne), non si sono avute comunicazioni in merito al paventato consiglio promesso per  il 27 dicembre.
Poi un bel giorno (la seconda decade di marzo), il Sindaco ha convocato i cittadini (con uno scandaloso preavviso di sole 5 ore) per una riunione informale (e non un consiglio comunale) con la giunta.
In quella sede ci si è detto che si sarebbe provveduto a delocalizzare l’antenna in un luogo opportuno e distante dalle case, ma solo ad una precisa condizione: l’antenna sarebbe dovuta rimanere attiva a tempo indeterminato nel sito oggetto di rivolta fino a che non sarebbe stato approvato il nuovo progetto. Ma i terreni interessati dalla delocalizzazione, destinati ad usi civici, erano ancora del Demanio e pertanto i tempi di “attivazione temporanea” non potevano che risultare estremamente dilatati.
La contestazione pubblica è stata vigorosa, dai toni accesi e il Sindaco ha deciso bene di lasciarci sul posto senza dare spiegazioni e dicendo che non meritavamo niente.
Con nostro sgomento, il giorno dopo, la ditta si è ripresentata per dare il via all’attivazione ma si è trovata di fronte una decisa rappresentanza di cittadini che, facendosi valere pacificamente e con preparazione amministrativa, le ha impedito di proseguire. Il giorno successivo, il raid della ditta (anzi in questo caso erano più di una) si è fatto più deciso e, anche grazie al sostegno dell’amministrazione, ha cercato di entrare a tutti i costi per attivare l’impianto. Grazie alla nostra preparazione legale (annoveriamo avvocati, amministrativi, burocrati e onorevoli fra le nostre fila) siamo riusciti ancora una volta ad impedire l’abuso. In questa circostanza, così come nel giorno precedente, abbiamo preteso l’intervento delle forze dell’ordine al fine di verificare la documentazione in mano alle ditte. Le forze dell’ordine per ben due volte hanno trovato insufficiente tale documentazione presentata dagli addetti ai lavori e solo grazie a Dio e alla nostra preparazione legale (accompagnata dall’imparzialità delle forze dell’ordine) siamo riusciti ad impedire un’installazione che presentava chiari ed evidenti elementi di illegittimità.>>
Voltafaccia delle istituzioni. Incredibile dispiegamento di forza pubblica a sostegno dell’illegalità. <<Purtroppo quella è stata l’ultima volta in cui si è riusciti ad impedire questa maledetta attivazione. Infatti il giorno 3 del mese di aprile, le ditte, accompagnate dalla Digos, dal vigile, dai Carabinieri e dalla Polizia, nonostante la situazione amministrativa non fosse mutata rispetto alla scorsa volta, hanno ottenuto l’allaccio definitivo.
Il cartello dei lavori ad esempio è stato sempre tenuto nascosto ed attaccato all’ultimo istante. Inoltre tale cartello (obbligatorio ai sensi della 380/01) è tutt’ora in difetto di informazioni necessarie.
La situazione attuale vede un ripetitore allacciato e perfettamente funzionante (disattendendo anche le promesse del Sindaco circa un collegamento di una sola palina). Secondo quanto dettoci dall’amministrazione comunale il ricavo che il comune percepisce da questo impianto è di 2500 euro all’anno. [Ma pare che in realtà contratti del genere siano ben più remunerativi, N.d.R.]
Noi ci chiediamo se questa somma sia il prezzo attribuito alle persone e soprattutto alle numerose famiglie che si ritrovano una stazione radio base a 10 metri dalla finestra  e soprattutto alla stessa altezza.
Ci si dice di aver fiducia nelle autorità e nella legge… ma quale legge è mai possibile se viene a mancare, da parte delle persone, la fiducia nelle istituzioni? Si è attentato e si sta attentando alla vita e non sono valse le nostre riserve morali né tantomeno le nostre eccezioni legali al procedimento amministrativo.
Il Sindaco, come detto anche medico, ha avuto disinteresse della salute delle persone e ha portato avanti una serie di scuse (in quanto alla fine ha forzato per l’attivazione) che di fatto al momento penalizzano seriamente la nostra tranquillità e la nostra vita.>>
Evoluzione e prospettive. Tra circa un mese, la questione verrà discussa in tribunale ma pare che l'opinione pubblica - ovvero quella che... acquisisce le proprie opinioni sui media - sia già stata intortata dalle assicurazioni del sindaco, pubblicate da un giornale regionale, che affermano di aver risolto il problema nonostante per i cittadini LA SITUAZIONE NON SIA COME VIENE PROSPETTATA perché Il Comune non ha nessun documento definito e CHIARO.
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E sappiamo quanto influiscano le "verità" pubblicate dai media sulle decisioni delle corti: sono quasi delle sentenze anticipate alle quali i giudici stranamente si allineano.
Alle loro richieste di pubblicare una smentita o quanto meno una rettifica DOCUMENTATA alla notizia, il giornale li ha mandati ovviamente al... paese degli illusi.
Questa è quella che qualcuno si ostina ancora a definire "informazione".

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A quando un ritorno alla legalità nell'interesse dei cittadini?
Doc Anthropos
integralmente tratto da Impatto Antropico

mercoledì 11 aprile 2012

Le verità di Paolo Ferraro

Subito dopo aver pubblicato l'articolo precedente, mi sono imbattuto in questo video relativo all'intervento del magistrato Paolo Ferraro al 2° Convegno dell'Associazione Realtà allo Specchio, tenutosi il 18 marzo 2012 a Resana (TV).
Ferraro racconta dal suo punto di vista le note vicende che comportarono la sua rimozione dalla carica ed il tentativo di farlo passare per pazzo nonostante la ragione fosse indubbiamente dalla sua parte.
Racconta verità censurate e sottaciute che lui stesso ha scoperto solo a seguito della complessa vicenda che ha vissuto.
Inoltre, fa un quadro delle sua formazione culturale che riprende alcuni temi che ho appena affrontato nell'articolo a cui mi sono riferito.
La sua formazione di sinistra gli impedisce ancora di prendere in considerazione una verità storica come l'immensa montatura dell'Olocausto che sta in piedi senza nessuna prova oggettiva, ed un magistrato dovrebbe notare mancanze del genere, ma non gli ha impedito di aprire finalmente gli occhi su di un mondo che solo grazie ai media di regime (e chi li gestisce realmente) era rimasto sotterraneo. La cosa che fa un po' rabbrividire è che - per sua stessa dichiarazione - è stato giudice di circa 110.000 procedimenti, affrontati senza essersi reso conto, ancora, in che mondo realmente si trovasse. Ma questa è una condizione purtroppo che ha accomunato ed accomuna ancora gran parte della magistratura onesta. Poi ci sono ovviamente quelli che sanno o sospettano ma hanno troppa paura per mettersi contro al sistema.

martedì 10 aprile 2012

La collocazione delle idee

Oggi vi parlo di una delle truffe epocali più grandi che si possano immaginare ma che parimenti al Signoraggio Bancario o alle Scie Chimiche sono tanto evidenti da risultare invisibili o poco credibili... .

Essendomi trovato giovane studente nella Toscana degli "anni di piombo" - strategia che oggi sappiamo pianificata a tavolino da poteri occulti che all'epoca non potevamo neanche immaginare - e con una forma mentis scarsamente condizionata da indottrinamenti, una delle occorrenze più tipiche di quel periodo era il mio dissenso con le forme di lotta sociale e soprattutto con i loro obiettivi, che a me apparivano sbagliati in partenza.
 All'epoca ero già orfano di padre e da ancor più tempo figlio di una madre semiparalizzata per postumi di poliomielite contratta quando io avevo solo quattro anni, quindi l'incerta presenza nella mia vita della sola nonna materna non riuscì a plasmarmi nella maniera più convenzionale ed allineata al sistema.
Anche a livello ambientale, a quell'età non mi ero ancora mai trovato abbastanza a lungo in un posto per subirne in maniera definitiva un condizionamento mentale, avendo già cambiato residenza un paio di volte tra il sud ed il centro Italia.

Frequentando un istituto professionale, proletario per definizione, era "naturale" che mi trovassi a frequentare... anzi mi trovassi totalmente immerso in ambienti cosiddetti "di sinistra". E la mia maggiore conoscenza di tali ambienti mi portava a rilevare con maggior facilità i profondi controsensi dell'ideologia che cementava i movimenti. Controsensi che nessuno oltre me riusciva a vedere.
Non saprei dire cosa accadeva o cosa si diceva negli ambienti "di destra" in quegli anni. Non a caso, l'impermeabilità ideologica tra gruppi opposti è una delle armi più potenti del Sistema.

Ed è di questo che voglio parlare: ogni qual volta venivo coinvolto in qualche modo nell'analisi di qualche tematica sociale, magari da professori di lettere allineati ed osservanti portatori di un'unica indiscutibile verità, o in qualche movimento di base, da studenti convinti di essere "autogestiti", la mia posizione più comune era quella del totale dissenso!
Perché mi accorgevo con enorme facilità che tematiche, problemi, soluzioni, metodi relativi ad ogni nuova evenienza erano condizionati in partenza da dettami prettamente ideologici e per nulla realistici.

Così mi trovavo nell'antipatica posizione di una Cassandra che, sola, riusciva a vedere oltre ogni erigenda barricata, reale o mentale che fosse.
Questo mi obbligava di coscienza ad avere il privilegio, raro a quell'epoca, di NON partecipare ad inutili e dannosi scioperi, volantinaggi, azioni di forza e soprattutto di svolgere temi in classe  incondizionatamente e realmente "rivoluzionari" visto il contesto di ordinaria "rivoluzione".
Essere etichettato di tanto in tanto "fascista" e "reazionario" era uno scotto da pagare perché è chiaro che la totalità dei miei accusatori non aveva la minima idea di cosa era stato ed a cosa era dovuto REALMENTE il fascismo e quanto la REALE definizione di "reazionario" come termine in sé racchiudesse una valenza positiva giacché può essere criticabile un'azione ma la relativa reazione, contrariamente a ciò che insegnano alcuni credi, è sempre giustificata in quanto conseguenza dell'azione stessa. In fisica è così e non vedo perché dovrebbe essere diversamente per altri aspetti della vita: se siamo dominati, sfruttati, oppressi può essere dovuto anche al fatto che per imposizione culturale siamo portati a subire passivamente. Il Potere ha sempre esaltato l'eroismo della non-reazione; indovinate a chi fa comodo questa cosa!
Tuttavia, riuscivo ad essere amico di tutti ed a non avere in realtà veri nemici ma tutt'al più parecchie persone convinte che io non fossi in grado di "capire" magari in quanto proveniente dal sud.

Così, mi trovavo nella posizione di poter classificare impunemente e senza vergogna le più grandi battaglie sociali dell'epoca bollandole come idiote o sbagliate in partenza.
Trovavo idiota infatti niente meno che la stessa Lotta di Classe, il Femminismo ed il Lavoro inteso come obiettivo primario. Per la verità trovo ancora idioti concetti del genere, utili soltanto - nei primi due casi - a frammentare la società per controllarla meglio ed evitare che, unita, diventi pericolosa per il Sistema e, nel terzo caso, a deviare l'attenzione su di un bisogno relativo o secondario com'è il lavoro.

E' chiaro che definire delle classi sociali in base a parametri imposti dallo stesso Sistema e poi spingerle a combattersi tra loro, impedisce a chi si trova così inquadrato di rendersi conto di chi sia il suo vero nemico.
Il femminismo in questo contesto, è stata l'arma più potente utilizzata in quel periodo in quanto capace di disgregare o comunque indebolire la cellula più elementare della società che è una coppia formata da due persone di sesso diverso unite da un sentimento di reciproca attrazione.
Invece di proclamare l'Uomo stesso o qualsiasi essere vivente "patrimonio dell'umanità" - come suole proporre Silvano Agosti (che, non a caso, si è formato in una maniera simile per certi versi alla mia) - l'obiettivo principale del Sistema da Giulio Cesare in poi, è stato quello di favorire la creazione di categorie e sotto categorie di dominati in perenne battaglia fra di loro in modo che il vero potere non fosse mai messo in discussione.

Anche per quanto riguarda il lavoro, mi sono trovato da sempre in accordo con l'autore citato perché esso, razionalmente, non può essere considerato un obiettivo ma se mai un mezzo per conseguire il vero obiettivo che sono i soldi, se per questi e tramite questi intendiamo la possibilità di condurre un'esistenza libera e dignitosa.

Rifiutate quindi le ideologie e qualsiasi altra gabbia di pensiero come le religioni (non esiste una differenza sostanziale tra ideologie e religioni, almeno per quanto riguarda i loro effetti sulle menti indifese) e guardate in faccia la realtà se realmente avete intenzione di cambiarla.
Le ideologie per definizione sono gabbie di pensiero architettare per creare proseliti che, una volta adottatele in base a quella che i poveri malcapitati credono sia una loro scelta razionale, impediscono qualsiasi interpretazione della realtà ad esse alternative.
Il fatto che la totalità delle ideologie - nessuna esclusa - veicoli o possa veicolare messaggi positivi, non deve impedire a chi ne è rimasto plagiato, la libertà di valutare anche i suoi riscontri negativi.

E soprattutto, evitate l'errore di collocare in una determinata casella "politica" o ideologica ogni nuova idea, concetto o soluzione di cui venite a conoscenza.
Soffermarsi sulla fonte o sul messaggero - ed è proprio questa la funzione della disinformazione di regime - impedisce di analizzare razionalmente l'essenza del messaggio: questo è l'obiettivo della deviazione dell'attenzione.
I problemi, e le loro soluzioni, non hanno alcuna valenza politica, non l'hanno mai avuta e non l'avranno mai.
L'unica cosa corretta e razionale che possiamo fare è valutarne l'efficacia e l'applicabilità, non certo collocarli in una gabbia culturale se contrastano con le dottrine inculcateci: non esistono cose giuste proprietà esclusiva di una determinata ideologia o religione.
Per contro ne esistono tante di sbagliate che possono tranquillamente albergare ed essere propagandate, nonostante la loro evidente assurdità, nelle religioni e nelle ideologia.
Se qualcuno vuole farvi credere il contrario è solo perché ha realmente paura del Pueblo Unido... .

Ecco un comunista che ha avuto il coraggio e la capacità di aprire gli occhi.
Ascoltate bene ciò che dice:



domenica 8 aprile 2012

Acqua: 27 milioni di italiani truffati dal governo

Vi ricordate che il 12 e il 13 giugno 2011, ci siamo recati alle urne in 27 milioni per affermare che l’acqua è un bene comune, e che il gestore del servizio idrico non può ottenere profitti sulle tariffe?
Quel voto ad oggi appare carta straccia: nonostante, per effetto del referendum, la nuova normativa sia in vigore dal 21 luglio 2011, praticamente nessun gestore l’ha applicata e quella percentuale di profitto che oscilla tra il 10 e il 20% continua ad essere applicata sulle bollette. Lo hanno ricordato di recente, nel programma di Sabina Guzzanti su la7 Stefano Rodotà e Ugo Mattei indignati per questa palese negazione della volontà popolare. 

Il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha deciso di dar vita ad una campagna di “obbedienza civile” che sta attraversando centinaia di città in Italia: non invitano i cittadini a violare la legge bensì a rispettarla, andando a pagare le bollette ma decurtando dal totale quella percentuale che per effetto del referendum non dovrebbe nemmeno comparire.
Lo scorso 22 marzo (2012), si è festeggiata la giornata mondiale dell’acqua questa risorsa alla quale 800 milioni di persone non hanno accesso e le cui malattie ad essa collegate, come la diarrea, causano la morte di circa 1,4 milioni di bambini ogni anno.
Ci auguriamo che i principali telegiornali pubblici e privati lo ricordino e, se non è troppo disturbo, non fosse altro per riparare al boicottaggio quasi totale dell’informazione referendaria, diano voce alle iniziative di comitati e delle associazioni che rivendicano il semplice e sacrosanto rispetto del voto.

Di Stefano Corradino
Riporeso da ECplanet,com

venerdì 6 aprile 2012

Vaccini causa di autismo

Donald Trump ha scelto la quinta Giornata Mondiale dell'Autismo per rivelare a FoxNews TV che crede fermamente [come anche molti altri pensano, N.d.R.] che l'autismo sia legato alle vaccinazioni infantili. (Video)

Trump ha dichiarato:
"Ho visto persone che avevano avuto un bambino in ottima salute, che hanno fatto vaccinare e poi un mese più tardi, non avevano piu' un bambino sano.
E' successo recentemente a qualcuno che ha lavorato per me.
Quello che voglio farvi capire, avevano un bel bambino, senza nessun problema e tutto ad un tratto, decidono di vaccinarlo e fargli questa mostruosa iniezione "

"Avete mai visto le dimensioni di queste iniezioni? E 'come se stessero pompando ... sapete, questa sostanza terribile. E lo iniettano in questo piccolo corpo, e improvvisamente, come per caso, un mese più tardi, il bambino non è più la stesso. Credo fermamente che sia cosi'".
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Fonte:

Infatti:
 
Tutto questo dimostra che Bill Gates non è "inevitabile" e che ci sono ancora imprenditori filantropi che possono pensarla diversamente e che non desiderano vaccinare il mondo intero con questi pericolosissimi prodotti.
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Integralmente ripreso da TUTTOUNO