giovedì 13 luglio 2017

Censura e persecuzione delle idee come unico prodotto politico della sinistra


Il Presidente Abusivo della Camera dei Deputati della IV legislatura Ineletta, Laura Boldrini, pur di rimanere aggrappata al suo seggio fino alla maturazione dell'immeritato vitalizio ed eludere problemi reali e pressanti, riesuma dall'oblio della storia lo spauracchio dei comunisti: il fascismo. Essendo l'antifascismo l'unico sentimento capace di essere espresso e condiviso da tutta la sinistra italiana.

Secondo lei ed i politici ad essa conniventi, la priorità del momento è riscrivere le disposizioni già esistenti in materia di nazifascismo, traendo lo spunto dall'improvvisa scoperta di un lido "fascista" in piena riviera romagnola.




In questo ambito, ove per prudenza didattica fosse realmente necessario censurare la nostra storia e distruggere i suoi reperti come il Colosseo, i castelli e le città medievali nonché l'enorme numero di opere pubbliche lasciate dal fascismo come l'Altare della Patria  (in pratica tutto il patrimonio monumentale che rende unica l'Italia nel mondo), allora sarebbe bene procedere a rimuovere e vietare anche tutte le oscenità richiamanti un'altra ideologia che ha causato morti non a milioni come il nazifascismo ma a decine di milioni e ne miete ancora, visto che nella Cina(*) (post?)comunista è ancora in vigore la pena di morte. Ad esempio, quindi, se la boldracca volesse agire in maniera coerente con sé stessa, si adopererebbe per vietare l'utilizzo in toponomastica e non solo, di nomi di belve disumane e sanguinarie come Lenin e Stalin, oltre a vietare richiami ed esternazioni riferibili all'ideologia comunista. Che tra l'altro non era neanche stata concepita nel nostro Paese.
*) Ci sarebbe però da osservare - a supporto della sua coerenza - che la perfida Laura ha mostrato di apprezzare la Via cinese col suo impegno per la censura da applicare alle notizie non allineate né funzionali al regime, cioè alle notizie reali non revisionate e rese politicamente corrette, cioè false, dalla squadra di censori e debunker di regime da essa creata.

Tanto ormai da servi e paladini dell'ultracapitalismo finanziario quali sono, i postcomunisti di oggi come la Boldrini non hanno più nulla a che vedere con i loro ispiratori bolscevichi, tranne ovviamente che per il fatto di essere manovrati dagli stessi, identici, poteri massonici globalisti.