martedì 7 dicembre 2010

VOGLIONO I MIEI SOLDI!


Sono stato fuori appena qualche giorno e nella casella di posta (fisica) ho trovato esplicite richieste di denaro da:
  • Fondazione L'Albero della Vita
  • PROGETTO ARCA
  • Fondazione "aiutare i bambini"
  • RADIO MARIA (Radio Maria, quella che ha "piloti" e ripetitori così potenti da sovrastare qualsiasi altra stazione radio sul suo canale. Se poi qualcuno troppo vicino alle sue antenne sviluppa noduli alla tiroide a causa delle radiazioni elettromagnetiche e chiama le Autorità per un controllo, "lei" lo sa prima perché è in diretto contatto con Dio e abbassa il segnale fino a che il controllo non è finito. Non solo inquinano le "mie" onde radio ma vogliono anche soldi da me.)
  • PRIMAVERA MISSIONARIA (ma ora non è autunno?)
  • cbmitalia.org (I più ermetici di tutti)
  • Associazioni Missioni Don Bosco Valdocco
  • Fondazione L'Albero della Vita (2° tentativo)
  • C.E.I. SERVIZIO PROMOZIONE E SOSTEGNO ALLA CHIESA CATTOLICA (Io che sostengo una delle organizzazioni più ricche e potenti del mondo fà proprio ridere)
  • Associazione umanitaria per i bambini di tutto il mondo (Attenzione: DI TUTTO IL MONDO, ricchi&poveri indifferentemente)
  • Lega del Filo d'Oro
  • MEDICAL MISSION INTERNATIONAL ITALIA (A questa il premio per la denominazione più cool)
  • Devoti Madre Teresa PER I BAMBINI (notare l'utilizzo del maiuscolo)
  • FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE (questi mi hanno addirittura inviato una moneta da 1cent, visto che non vale nulla, ma chiedevano 30€ in cambio)
Ecco, io vorrei dire a tutte queste organizzazioni che fanno leva sui nobili sentimenti di qualche sprovveduto per ottenere vile denaro da utilizzare non si sa come, che se volessere effettivamente aiutare i bisognosi in tanti modi molto più concreti ed efficaci e senza chiedere l'aiuto a chi ha già i suoi problemi.
Tuttavia, non mi sono mai tirato indietro quando mi è capitato di poter aiutare DIRETTAMENTE qualche bisognoso (tanti, per la verità), è solo che non mi va che i miei soldi, anche solo un cent, passino per le mani di qualcun'altro prima di arrivare FORSE e non si sa sotto quale forma ed in quale percentuale(*) al bisognoso.

*) Quanto (ci) costa tenere in piedi organizzazioni simili? Quanto costa stampare e distribuire tutta quella spazzatura pubblicitaria ricca di gadget (non ci posso pensare a quelli che hanno messo nella busta un vero cent: chi sarà stato quel genio di creativo?)?

Ad esempio, invece di creare un problema di smaltimeno rifiuti tra plastiche ed inchiostri tossici a chi riceve tutta la loro strenna natalizia, potrebbero aiutare i bambini (di tutto il mondo, ricchi e poveri) ad evitare di essere avvelenati fin dal concepimento dagli Ftalati e dal Bisfenolo A che i loro genitori e poi loro stessi assumono quotidianamente assieme a cibi e bevande contaminati da contenitori in plastica;
potrebbero fare in modo da NON far radiare dall'Albo i medici che CURANO senza effetti collaterali i loro pazienti con l'innocuo ed economicissimo (fin troppo) Bicarbonato di Sodio invece di torturarli ed ucciderli con la "chemio" che costa al S.S.N. circa 50.000€ a trattamento;
potrebbero tenere nei limiti della decenza il segnale molesto di Radio Maria anche nei giorni in cui non ci sono controlli di livello da parte delle Autorità (cioè tutti i giorni) limitando i casi di noduli alla tiroide;
potrebbero farsi gli affaracci loro, nello Stato estero del Vaticano, invece di permeare ogni aspetto della nostra vita sociale, visto anche che per noi è impossibile impicciarci degli affari loro e sapere solo cosa sono capaci di combinare all'interno e fuori di quelle mura;
potrebbero dare una mano a scacciare l'Uomo Bianco e la sua Cattiva Medicina dai Paesi meno fortunati e dar loro VERAMENTE una mano ad emanciparsi fornendo tecnologie pulite ed a basso costo per la produzione di energia;
potrebbero evitare che Big Pharma continui a sperimentare sulle popolazioni ignare - con il vostro colpevole appoggio, medici "senza frontiere" e missionari: dico a voi! - vaccini tossici e virus creati in laboratorio.
In ogni caso e per ogni evenienza la cosa che potrebbero fare, risolvendo TUTTI i problemi sul nascere, è spingere lo Stato ad emettere per conto proprio la valuta cartacea invece di farla stampare dagli azionisti privati di Bankitalia (95% del totale): in tal modo diventerebbe così "solvibile" (ed anche noi lo diventeremmo) da poter far fronte a qualsiasi emergenza assistenziale, oltre ad eliminare del tutto la necessità di spremere i suoi cittadini con inutili TASSE...

...sono solo pensierini di Natale, perché a Natale DOBBIAMO essere tutti più buoni.
Dobbiamo anche riesumare ogni anno falsi miti per farli sembrare sempre veri ed attuali e dobbiamo anche consumare.
E se nonostante tutto ci avanza qualcosa dovremmo darla a loro.

Non hanno capito con chi hanno a che fare.

P.S.: dimenticavo, Buon Natale a tutti ma voi non dimenticate mai che l'icona di Babbo Natale come imperversa nella nostra vita fu inventata verso la fine degli anni '30 per una campagna pubblicitaria della Coca Cola Company, le celebrazioni natalizie non hanno nulla di veramente cristiano, non s'è mai trovata alcuna prova storica che Gesù Cristo sia mai realmente esistito a meno che non si tratti dell'esatta riproposizione dell'ancor più antico mito egizio di Horus, ammesso che anche lui sia realmente esistito... .
Comunque Buone Feste a tutti voi.

sabato 23 gennaio 2010

11 settembre 2001: NON VI CREDIAMO!

ripreso da scienzamarcia

Così afferma e motiva la SECONDA testata economica in Germania il -«Focus Money» (N. 2 / 2010), voce di una delle nazioni più potenti del mondo.


Articolo ripreso da www.megachipdue.info

di Pino Cabras.

La rivista economica tedesca «Focus Money» (N. 2 / 2010), affronta una narrazione dettagliata sull’11/9 e mette radicalmente in discussione la versione ufficiale. Stiamo parlando del secondo settimanale economico della nazione economicamente più forte dell’Europa, un magazine edito da un colosso dell’editoria tedesca, il gruppo di Hubert Burda.

Il signor Burda è un insigne esponente della superclasse globale, un editore-intellettuale di primissimo piano nell’establishment germanico: è leader della VDZ, la “confindustria degli editori”, nonché cofondatore dell’analogo sindacato su scala europea, ma è anche membro del Consiglio del World Economic Forum e ha partecipato perfino a riunioni dell’esclusivo Club Bilderberg.

L’uscita di questo articolo è dunque degna di attenzione: è la prima volta che un giornale così ben inserito nel mainstream occidentale si cimenta nel raccontare in modo talmente critico i lati più scomodi dell’evento che ha dato l’impronta al secolo, l’11 settembre.

«Focus Money», espone la maggior parte degli argomenti e delle contraddizioni cruciali in cinque pagine patinate. Tra le altre questioni affrontate, l’articolo suppone che il crollo del World Trade Center possa essere stata una demolizione intenzionale.

Inoltre, l’articolo solleva seri dubbi circa la “follia” attribuita alle personalità critiche, che di solito vengono stigmatizzate come “teorici del complotto”. La rivista ricorda che «non si tratta solo di politici seri che non vogliono più credere alla versione ufficiale», bensì anche, «di migliaia di scienziati che mettono in discussione l’11/9».

L’autore dell’articolo è Oliver Janich. Lavora come giornalista d’inchiesta freelance per «Financial Times Deutschland», «Sueddeutsche Zeitung», «Euro&Finance» e ha una rubrica fissa per «Focus Money».

Nel suo blog ( http://www.oliverjanich.de/?m=201001 ) Janich spiega che ha lottato molti anni per convincere la redazione della necessità di pubblicare queste cinque pagine. Si chiede sommessamente perché il mainstream resista, e prova a rispondere: non è necessaria una grande congiura dei media per impedire che si pubblichi questo tipo di storie, soprattutto per i grandi eventi. Ogni redattore, secondo Janich, ha il timore di incappare nella vergogna di ripetere l’infortunio dei falsi diari di Hitler, che nel 1983 danneggiò enormemente il settimanale «Stern». Janich descrive questa riluttanza dei colleghi, dovuta proprio alla grandezza dell’evento, finché, guardando ai fatti, i colleghi ammettono che è sbagliato non porsi dubbi. E così nasce anche l’articolo sull’11/9.

La prima pagina dell’articolo mostra le foto di personalità scettiche sull’«11/9 “ufficiale”», tra cui Charlie Sheen, Sharon Stone, Rosie O’Donnell, William Rodriguez (accanto a George W. Bush), l’ex governatore Jesse Ventura, Richard Gage, il giudice federale tedesco Dieter Deiseroth e molti altri.

Il resto dell’articolo è denso di accenni a molte informazioni. La prova di una demolizione controllata degli edifici, la critica della teoria dell’incendio, le domande sugli intercettori, sull’Edificio 7 del WTC e sul Pentagono. Si parla delle “manovre di volo impossibili,” delle dimissioni del senatore Max Cleland, che viene citato nel dire «È una truffa, uno scandalo nazionale», sdegnato dalla marea di menzogne alla Commissione, che hanno ostacolato le indagini. Si fa anche cenno alla misteriosa morte di Barry Jennings, un alto funzionario del Dipartimento dei Servizi di emergenza della città di New York. Era un testimone chiave dei fatti accaduti all’Edificio 7. Ancora ricoperto di polvere, Jennings aveva rilasciato un’intervista in diretta alla ABC e poi più avanti nel tempo per il documentario “Loose Change Final Cut” diretto da Dylan Avery.

Appena pochi mesi fa, ai primi di settembre, c’era stato già un articolo corretto e bilanciato sull’11/9 in un settimanale TV tedesco.

Le ragioni della pubblicazione dell’articolo di «Focus Money» sono da comprendere. Può darsi che la redazione abbia autonomamente deciso di pubblicare una storia in sé interessante, che ormai anche per una testata giornalistica di quella dimensione risulta difficile “regalare” ai media “alternativi”. E quindi potrebbe essere un caso legato a scelte commerciali contingenti.

Non si può ignorare però che la pubblicazione ricade in un momento in cui ha ripreso vigore tutta la retorica legata ad al-Qa’ida, sull’onda dello strano pseudo-attentato di Mutanda Boom sul volo Amsterdam-Detroit. Quella retorica è usata a piene mani dall’Amministrazione USA per sostenere un rinnovato sforzo bellico in Afghanistan. La Germania, troppo militarmente coinvolta in quell’area e assai riluttante a esporsi con ulteriori soldati, potrebbe essere interessata a iniziare a screditare il racconto di fondo, a partire proprio dall’11/9. Qualcosa di simile è accaduta in Giappone con il cambio della guardia nel governo, laddove il Partito Democratico giapponese sfida apertamente la versione ufficiale del governo USA sui fatti dell’11/9 e ne mette in discussione la capacità di giustificare l’intervento in Afghanistan.

Può quindi accadere che le redazioni si sentano più libere di riportare i dubbi che non avevano mai osato pubblicare prima, perché temevano la catena di domande radicali che si trascinavano con sé sulla struttura del potere. Anche in seno alle classi dirigenti forse si apre qualche dibattito sul destino del mondo e sulle soluzioni non solo militari.

lunedì 18 gennaio 2010

Parlamentare giapponese denuncia la truffa dell'11 settembre

Il 10 Gennaio 2008, all'Assemblea Nazionale Giapponese, il consigliere Yukihisa Fujita del Partito Democratico Giapponese, il principale partito dell'opposizione, ha posto una serie di domande sugli eventi dell'11 Settembre.
Subito dopo, il Governo ha avviato una serie di procedure per forzare l'approvazione del parlamento di una controversa legge che darebbe nuovo vigore ad una missione navale nell'Oceano Indiano, a sostegno delle forze in Afghanistan dirette dalle forze USA. Prima del voto, il Consigliere Yukihisa Fujita del Partito Democratico ha preso la parola in Assemblea.
Per 30 minuti ha illlustrato i numerosi interrogativi circa la versione ufficiale degli eventi dell'11 Settembre, così come è stata presentata dall'amministrazione Usa al governo giapponese e all'opinione pubblica, concludendo che il sostegno del governo giapponese alla "guerra al terrore" si basa soltanto su informazioni ottenute dall'amministrazione americana, richiedendo, quindi, ulteriori investigazioni e risposte alle numerose domande... tutto questo di fronte al tentativo del governo di rendere ancor più concreto il sostegno giapponese alla guerra.
Traduzione in Italiano dal testo in inglese del sito 911video.de, ripresa da http://www.youtube.com/watch?v=-umnVVqi5ZI

integralmente tratto da scienzamarcia
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