lunedì 3 luglio 2017

Gustavo Rol e l'africanizzazione dell'Italia




Gustavo Rol aveva previsto per il 2020 un'Italia a maggioranza negra, ed allo stato attuale delle cose non si può ancora dire che si fosse sbagliato - e sarebbe la prima volta per le sue previsioni.
Disclaimer) Preciso, per i malpensanti il Pensiero Unico e l'abominio del Politicamente Corretto, di aver utilizzato coscientemente l'aggettivo "negra", nel pieno rispetto delle prerogative razziali, al posto di quello generico e razzista "nera" basato sul colore della pelle. Tuttavia, è anche vero che in Italia stanno giungendo flussi di neri-non-negri dall'Asia, ma questo non incide sul senso della previsione di Rol!

Notizia recente, Francoforte è diventata la prima città tedesca a maggioranza straniera.
L'ingegneria sociale in Germania è infatti più avanti che da noi nei suoi programmi. La spersonalizzazione artificiale del popolo tedesco, idealmente uno dei più compatti e combattivi di tutto il mondo, lo sta rendendo sempre più frammentato ed inconcludente. I media tedeschi adottano livelli di censura superiori a quelli adottati in Italia, l'arma del Politicamente Corretto alimenta le menzogne e gli equivoci da esse generate e ciò che rimane dei tedeschi sta accettando passivamente la sovietizzazione del Paese.
Forse stanno peggio di noi, salvo i vantaggi esclusivi derivanti dal cambio fisso della moneta europea, di cui beneficiano la sola economia tedesca e forse un po' quella francese.

Il programma mondialista continua imperterrito e solo febbrilmente contrastato, avvalendosi di una classe politica talmente corrotta ed esodiretta da far rimpiangere i tempi in cui "si stava peggio"; ma senza andare tanto indietro: anche solo prima del 1992, quando la CIA smantellò ogni nostra resistenza politica col consenso di una consistente fetta di Utili Idioti espressi dal nostro paese con la P minuscola ed una capacità di discernimento ancora più piccola.
D'altronde, che altro senso avrebbe andare a prelevare direttamente in Africa giovani maschi benestanti e nullafacenti da mantenere a nostre spese, se non per il fine di frammentare la popolazione in una bolgia indistinta di etnie, razze, religioni e condizioni sociali incapace di autodeterminarsi e per questo totalmente gestibile?
Già gli italiani erano famosi per essere difficili da mettere d'accordo se in numero superiore a due, figuriamoci inserendo delle variabili come quelle sopra enumerate!

La decadenza senile del del popolo italiano si manifesta sovente con una presbiopia che gli consente di avvedersi con preoccupazione del rischio corso dalla biodiversità nella foresta amazzonica ma non gli permette di apprezzare lo sterminio etnico, razziale e culturale in corso nel proprio Paese.
Che fine farà l'Italia e che fine faranno gli Stati di tutto il mondo? Quegli Stati che nei libri di geografia studiavamo identificando tutte le meravigliose e peculiari differenze etniche, razziali e culturali che li distinguevano dal nostro? Che senso avrà viaggiare in un mondo omologato in cui la gente pensa tutta la stessa cosa politicamente corretta anzi epurata da ogni anelito identitario?

A me - che in vita mia ho avuto limitate occasioni di viaggiare all'estero - rimane la soddisfazione di avere a che fare, occasionalmente e per lavoro, con giovani (ragazze) provenienti da diversi continenti, apprezzandone con gioia le differenze, ancora una volta, etniche, razziali e culturali, prima dell'avvento di un mondo omologato e globalizzato che priverà chiunque del piacere di apprezzare tutte quelle differenze che rendono la specie umana diversa ed immensamente più ricca delle formiche di un formicaio, tutte agli ordini di una sola regina, tutte pensanti la stessa cosa.
A discapito delle formiche, c'è da dire che almeno loro, anche agendo e pensando come massa, sono capaci di liberarsi senza esitazione della loro regina, una volta che essa, per sopraggiunta anzianità, diventa infeconda.