E' ormai noto anche ai negazionisti della realtà che in Italia tanti medici, infermieri e persino impresari di pompe funebri hanno accettato di dichiarare il falso per quanto riguarda le cause di moltissime delle morti verificatesi da quando è stata dichiarata la pandemia pur senza alcun elemento statistico che ne dimostrasse la sussistenza. E' chiaro che non sarebbe stato possibile sostenere l'esistenza di una pericolosa pandemia se poi fossero mancati dati UFFICIALI relativi ad un numero significativo di esiti mortali: e sappiamo che la mortalità accertata della CoViD-19 in Italia risulta pari allo 0,01% (1 caso su 10.000) ovvero meno dell'influenza stagionale che finora aveva ufficialmente mietuto circa 20.000 vittime all'anno e che da quest'anno è magicamente sparita dalle cronache, troppo poco per supportare la tesi di una vera pandemia.
Nel mondo, il dato si attesta appena allo 0,0038% (38 casi su 100.000) probabilmente perché in Italia tante morti sono state causate da errori diagnostici che hanno indotto i medici a ricoverare ed intubare mortalmente i pazienti invece di somministrare loro i fluidificanti del sangue di cui avevano bisogno. E sappiamo pure che nel nostro Paese le infezioni ospedaliere uccidono circa 40.000 persone all'anno (tranne quest'anno...) mentre la stragrande maggioranza dei pazienti ricoverati potevano essere curati (e guariti!) anche a casa.
Ovviamente è doveroso chiederci il perché di tanti attori prestatisi ad interpretare questa ignobile farsa ed uno dei motivi, per quanto riguarda i clinici, potrebbe essere legato alla loro carriera nell'ambiente medico, e sappiamo come la Medicina sia ormai controllata dal cartello delle Case farmaceutiche private ed i medici da clinici si sono trasformati prevalentemente in spacciatori di farmaci per lo più tossici e dannosi per la salute, dimenticandosi delle terapie mediche vere e proprie che deontologicamente ricorrono all'utilizzo di farmaci solo quando non è possibile farne a meno. Ma è pur vero che ogni tanto un bel congresso in un resort di lusso attorniato da hostess giovani e compiacenti oppure una crociera di famiglia, mitigano lo stress professionale.
Un altro motivo, dal riscontro ancor più diretto e misurabile, è che medici ed infermieri vengano retribuiti "a morto di CoViD" e sarebbe questo il vero motivo per cui decine di migliaia di cartelle cliniche sono state spregiudicatamente alterate in tal senso. Nel corso del periodo è trapelato anche un tariffario che prevedeva un bonus di 3.000€ per i primari che poi erano così in grado di distribuirne una parte per comprarsi il silenzio di altri medici e collaboratori ospedalieri fino, probabilmente, all'anello finale della catena di smontaggio della vittima designata ovvero le pompe funebri. Ma sono solo ipotesi, l'unico dato certo è che le vere morti da CoViD-19 rappresentano nettamente meno dell'1% di quanto ipocritamente dichiarato.
Ma siccome tutto il mondo è paese e la... pecunia non olet da nessuna parte, men che meno in un Paese latino, si è saputa la tariffa che in Moldavia viene elargita ai parenti delle vittime da finta-CoViD: 4.000Lei, al cambio circa 200€. Speriamo che, in base ad un moto di autostima, i nostri connazionali medici, infermieri, impresari e parenti abbiano venduto la loro connivenza per cifre meno disonorevoli, sarebbe già qualcosa per l'orgoglio nazionale.
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