In un Paese gravemente colpito dalla serrata coatta delle attività umane e produttive, in cui squadracce di vigili urbani psicopatici si divertono a comminare multe ai cittadini meno abbienti, in cui nel nome del Coronavirus vengono inseguiti e multati cittadini che in completa solitudine se ne vanno in montagna o sott'acqua, in cui le tecnologie più costose e sofisticate vengono utilizzate per individuare e sanzionare SOLO le persone oneste, in cui lo svergognato malgoverno promette ogni giorno aiuti economici che si guarda bene dall'elargire, in cui tra i 150 "modelli" di virus in circolazione si è scelto il meno pericoloso per montarci su una campagna terroristica finalizzata a chissà quali scopi ma di sicuro non certo a preservare la salute pubblica; in un Paese ridotto in queste condizioni da una cricca ineletta di malgovernanti asserviti a interessi sovranazionali, i media di regime - invece di svolgere la loro funzione di organi d'informazione - ci propinano la farsa di Silvia Romano che, strafottendosene dei tanti bisognosi d'aiuto in quello che una volta era il suo Paese, con la scusa di aiutare estranei alla propria sottocultura, se ne è andata... a farsi fottere - nel vero senso del termine - in un Paese musulmano.
Rientrata bella pasciuta nonché ingravidata presumibilmente da una banda di jiadisti milionari grazie al riscatto estorto ad un Popolo italiano ormai alla fame, è stata anche protagonista delle cronache, prim'attrice di un assembramento orgiastico in cui una pletora di foche da balcone ha applaudito la sua stronzaggine. E voglio essere buono, soprattutto nei confronti degli sconsiderati sui balconi.
Evidentemente, come ci ha mostrato l'illegittimo ineletto PdC Conte all'inaugurazione mediatico-clandestina del nuovo viadotto genovese, in Italia - come al solito - c'è chi può e chi se lo prende...
Le disposizioni liberticide e sanzionatorie imposte alla popolazione, evidentemente, non valgono per chi le impone e quando c'è da riscattare una musulmana incinta, i soldi non mancano mai.