lunedì 4 maggio 2020

Il lockdown non ha migliorato la qualità dell'aria

Se qualche ottimista ad oltranza pensava che la serrata coatta delle attività produttive potesse ottenere almeno un effetto positivo - oltre la catena di effetti negativi anche per la salute pubblica - si sbaglia di grosso.
Secondo i dati dell'ARPA infatti il particolato fine ed ultrafine presente in atmosfera non ha subito variazioni di rilievo nonostante la drastica riduzione non solo della produzione ma anche dei trasporti. Le cause non possiamo saperle con certezza ma è ovvio che i principali e più plausibili "soliti sospetti" dell'inquinamento aereo siano sempre le famigerate irrorazioni aeree clandestine (al secolo: scie chimiche) e le emissione dei termoinquinatori (al secolo: inceneritori). Nonostante la combustione delle plastiche dovrebbe essere considerato un reato, è pratica quotidiana trasformare in inquinamento all'ennesima potenza le enormi quantità di plastica che la società moderma e malata invia giornalmente in discarica. Le nanoparticelle così prodotte sono di quanto più letale si possa immaginare per la salute e non solo quando si tratta della tristemente nota diossina ma anche per una serie di altri sottoprodotti di combustione.
Ultimamente poi, per rendere più credibile la farsa del Coronavirus - e per altri motivi di ingegneria sociale - si è imposto l'uso di mascherine, guanti ed (ulteriori) imballi in plastica dei cibi da vendere o trasportare.
Questo - ben lungi dal preservare la salute e dalla diffusione di un fantomatico virus - non fa altro che aggravare il carico di veleni prodotti dagli inceneritori ogni giorno. Ricordiamo peraltro che:
le mascherine, servono solo a proteggere il prossimo da schizzi di saliva di persone già infettate e non certo dalla propagazione in atmosfera e sugli oggetti di un virus che misura 120 nanometri (milionesimi di millimetro = come montare delle inferriate alla finestra per impedire l'ingresso di zanzare) oltre al fatto che l'ambiente caldo-umido che si crea all'interno di esse costituisce un habitat ideale per la proliferazione batterica e inoltre costringe a respirare aria già espirata e ricca di batteri che i polmoni hanno precedentemente espulso, causando un aumento della carica batterica polmonare ed ipercapnia ovvero un aumento del livello di anidride carbonica del sangue, condizione tossica;
 - i guanti di gomma sono dei veri e propri accumulatori e distributori di virus (detto per coloro che sono terrorizzati dai virus in cui sono immersi e che li accompagneranno per tutta la vita) ed impediscono alla pelle di esercitare la prima barriera protettiva contro gli agenti patogeni;
- gli imballi in plastica contaminano "normalmente" gli alimenti di veleni ed interferenti endocrini come melamina, bisfenolo-A, ecc., ai danni in particolare di quelli più grassi come latticini freschi, pietanze e conserve oleose, pancetta, ecc.
- i tamponi, totalmente inutili perchè è accertato forniscano nell'80% dei casi risultati positivi, sono anch'esse realizzati e contenuti in plastiche.

Quindi teniamo sempre conto che l'utilizzo smodato di queste protezioni è doppiamente dannoso: durante l'utilizzo e quando andrà inevitabilmente (?) incenerito. Prima o poi qulcuno dovrà pagare per i danni alla collettività che sta producendo con le sue scelte tanto discutibili quanto scellerate.