giovedì 6 settembre 2018

Statistiche rivelatrici

In passato, prima di ogni rinnovo istituzionale del parlamento era molto difficile fare previsioni sull'orientamento predominante degli elettori sia perché mancavano degli strumenti d'indagine evoluti, sia perché l'efficacia delle armi di persuasione di massa era ben lontana dal livello attuale: se infatti i mezzi radiotelevisivi erano sotto controllo pressoché totale delle istituzioni e dei governi, le testate dei giornali - quando ancora possedevano una valenza persuasiva - erano frammentate in diversi orientamenti ideologici dalle sinistre più o meno estreme al centro laico oppure religioso, alla destra istituzionale.
Ci si poteva aspettare, ovviamente, l'improvvisa prevalenza di un grosso raggruppamento rispetto ad un altro ma di veri colpi di scena come l'ultimo che abbiamo vissuto, per quanto molto distorto dalla "post-produzione" presidenziale, finora non se n'erano visti a partire dall'insediamento del
fascismo.

Oggi ci sono agenzie in grado di stimare in anticipo le percentuali di voto con scarsissimo margine d'errore, grazie a diversi strumenti d'indagine e sistemi di calcolo sempre più evoluti grazie al costante utilizzo di tali mezzi in ambito pubblicitario e di mercato, sia economico che finanziario.

Bene, secondo una stima del giorno 3 ultimo scorso elaborata dalla società SWG e pubblicata da voxnews.info (per chi non lo conoscesse: il più importante sito informativo italiano) risulta che nelle intenzioni di voto degli elettori si siano verificate delle variazioni molto indicative nelle ultime 5 settimane, a valle dell'affare Diciotti e di altre significative contingenze nazionali:



Sarà interessante sottolineare che la variazione - indicata come Trend - è espressa in punti e non in percentuale. Riportando le variazioni in percentuale si possono scoprire altri dati interessanti:
    • Lega +6,3%
    • M5S   -4,9%
    • PD    +1,7%
    • FI    -24,6%
    • FdI +10,8%
Riletto in questo modo, il sondaggio può essere ancora più indicativo della reale crescita o decrescita di ogni singola formazione e consente pure di scoprire che una parte dei consensi si è spostata verso formazioni non contemplate nell'analisi. Infatti, sommando i valori di consenso in percentuale, si scopre che al 30/07 riguardava un totale dell'89,7% del campione mentre al 3/09 solo l'89,2 quindi con uno 0,5% che ha distolto la sua preferenza dal gruppo considerato.
Tornando alle variazioni tradotte in percentuale, si può apprezzare prima di tutto un ulteriore tracollo di quasi il 25% subìto da Forza Italia, probabilmente a causa delle sue ultime tendenze sinistre simil-pidiote. E' probabile che prima o poi gli elementi migliori militanti nel partito di Berlusconi se ne allontanino aggregandosi con formazioni politiche maggiormente propositive in senso positivo per il Paese.
Alla luce di quanto sopra esposto, non sarà un caso che Fratelli d'Italia abbia conseguito una crescita - nei sondaggi - addirittura superiore al 10%. Il partito capeggiato da un'ottima Meloni ha infatti mostrato di essere un partner affidabile e propositivo per la Lega anche se indebitamente confinato all'opposizione da un presidente illegittimamente presidenzialista.
Nulla di sorprendente il dato che conferma la costante crescita della Lega con oltre il 6% ma, anche ritornando a leggere la tabella in punti e non in percentuale, si può apprezzare come ad un calo del Movimento 5 Stelle corrisponda una crescita di consensi per un Partito Democratico che a rigor di logica analitica non meriterebbe altri voti che quelli dei familiari e collusi dei propri rappresentanti. Evidentemente, stiamo assistendo ad un drenaggio di anime sinistre dal Movimento, fenomeno che potrebbe essere utile per compattarlo verso posizioni politiche che riducano il suo effetto zavorra contro i cambiamenti in positivo che vorrebbero introdurre Lega e Fratelli d'Italia.
Ultimamente, sto apprezzando molto le dichiarazioni d'intenti del segretario Di Maio, vedremo se l'effettiva linea di partito sarà coerente rispetto alle sue esternazioni. 
Tutte le considerazioni di tendenza in Italia dovrebbero essere completate con i dati provenienti dalle organizzazioni sindacali, che stanno accusando una costante perdita di iscritti, lavoratori che evidentemente si stanno rendendo conto che tali organizzazioni parassite del lavoro rappresentano solo un sotto-sistema funzionale alla sopravvivenza di un sistema marcio e da abbattere.

Alla fine, giochetti statistici e valutazioni politiche a parte, rimaniamo coscienti del fatto che se non ripuliamo la magistratura dalla sua componente eversiva asservita a logiche sovranazionali, non usciamo dall'Euro zona, dall'Europa Unita e dalla NATO, possiamo solo confidare in queste variazioni di tendenza per rettificare poco a poco una rotta che andrebbe sostanzialmente invertita.

Aggiornamento: secondo dati in continua evoluzione, la Lega sarebbe volata nel frattempo al 34% col suo improbabile partner di governo consolidatosi al 27%.