lunedì 10 settembre 2018

Mai più di domenica - O vai a lavorare (ma non mangi) o fai la spesa (senza soldi)



In un mondo che sempre più rapidamente sta prendendo coscienza del fatto ineludibile che le (grandi) religioni siano state concepite per impedire la crescita spirituale della masse a fronte della garanzia di conservazione del potere da parte delle élite ovvero le moderne caste sacerdotali del tutto immuni a qualsiasi retaggio di ordine spirituale (neanche il Manzoni riusciva a scrivere periodi così lunghi senza punteggiatura...) ed in cui, in un prossimo futuro, si prospetta la possibilità di eliminare l'arcaica distinzione della domenica (o del sabato, per le culture semitiche) come giorno in cui astenersi dal lavoro, ecco che gli improbabili politici pentastellati, invece di concentrarsi sui veri problemi del Paese, s'inventano un ulteriore omaggio alla grande distribuzione ai danni delle microimprese.
E' ovvio infatti che obbligando alla chiusura domenicale anche le grandi catene, si consente loro un notevole risparmio (presumibilmente attorno al 14%) di consumi
energetici per l'illuminazione ed il condizionamento  a cui si aggiunge la possibilità di ridurre anche di 16 unità le ore lavorative settimanali, con la possibilità di qualche sforbiciata tra il personale di manovalanza.
E' anche chiaro che con la chiusura domenicale i consumi alimentari e generali dei clienti non diminuiranno ma si concentreranno negli altri giorni, aumentando code, disagi e difficoltà di parcheggio.
In ultimo, il danno per le attività a conduzione familiare negando loro la speranza di poter arrotondare la domenica gli scarsi incassi di una settimana.
Non parliamo poi dei disagi che un provvedimento del genere comporterà per i nuclei familiari in cui entrambi i coniugi lavorano e solo la domenica hanno il tempo per fare la spesa.

Il Movimento Immobile continua a danneggiare il Paese e la Lega sta a guardare con le mani legate (o almeno così voglio pensare).

Continuano così il trasferimento forzato della ricchezza ai ricchi ai danni dei poveri, programma avviato dal killer finanziario Mario Monti, inspiegabilmente ancora a piede libero assieme ai suoi compagni di merende Napolitano, Prodi, D'Alema, eccetera a causa della paura o dell'inettitudine di una (parte della) magistratura pedissequamente impegnata a perseguire i giusti proteggendo i delinquenti.

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Svezia calpestata
Nella penombra che caratterizza il panorama nazionale, una luce arriva dalla Svezia in cui la minoranza autoctona ha ripreso coscienza sostenendo la fazione nazionalista democratica che però non è riuscita a varcare la soglia psicologica del 20% soprattutto a causa della mancanza di svedesi tra la popolazione residente. Durante le votazioni si sono verificati brogli e violenze ordite delle solite fazioni di estrema sinistra xenofile, antinazionaliste ed antidemocratiche, la solita solfa che di cui ci possiamo avvedere in Italia, in Francia, negli USA, in Ucraina ed in tutti quegli altri Paesi che hanno un disperato bisogno di democrazia e rispetto per le etnie autoctone.