venerdì 17 giugno 2016

Sortita del Bilderberg sul BrExit


Pare che il Bilderberg - il noto raduno a porte chiuse tra gente che "conta" dei principali Paesi occidentali - per la prima volta abbia deciso di far sentire ufficialmente la sua voce per manifestare il suo dissenso contro la matura e consapevole volontà della Gran Bretagna di recedere dall'Unione Europea.
Come se l'opinione di un manipolo di asserviti alle lobbyes contasse più del desiderio popolare. 

Da una combriccola da sempre blindata (a nostre spese) dalle forze di polizia e perfino dalle Compagnie telefoniche di ogni Paese in cui si è ciclicamente riunita e che non ha mai lasciato trapelare nulla sugli argomenti discussi, questo è un segnale molto interessante che si può interpretare solo in un modo: per ogni Paese coinvolto, uscire dall'EU al più presto sarebbe una
decisione salvifica.
Probabilmente converrebbe perfino alla Germania che a conti fatti, fino al problema dell'immigrazione forzata, è stata l'unica a guadagnarci dall'istaurazione della moneta unica, per quanto tale divisa non sia mai stata strettamente vincolata all'esistenza dell'EU (nonostante una certa propaganda ce lo abbia sempre voluto far credere).

Secondo una statistica indipendente manco a dirlo censurata dai media nazionali, in Italia, grazie soprattutto alla propaganda di sinistra notoriamente asservita ai poteri forti extranazionali, permane ancora un deludente 58% di sostenitori della gabbia europea ma in Paesi in cui l'opinione pubblica è più intelligente e meno influenzabile, il consenso popolare alla sciagurata UE è già al di sotto del 50%.
In particolare, in Grecia è rimasto solo il 27% della popolazione a sostenere l'EU (probabilmente si tratta della fascia più ignorante e di quella ristretta cerchia di eurofaccendieri che hanno da guadagnarci nello sfacelo nazionale); in Francia il 38%, nel Regno Unito il 44%, in Spagna il 47 mentre l'opinione pubblica tedesca è spaccata esattamente in due ed in Polonia, forse a causa della storica capillare ingerenza vaticana, non sono ancora scesi al di sotto del 72%.
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Indicativo il fatto che nelle variazioni percentuali in calo pressoché costante dal 2004, il nostro Paese si sia distinto negativamente con un'impennata di consensi tra il 2014 ed il 2015 retrocedendo dalla matura consapevolezza del 45% circa ad un preoccupante 60% spiegabile solo con l'effetto di una potente azione di propaganda da parte soprattutto della sinistra.
Perchè dico questo?
Semplice: perché risulta da un'altro sotto-conteggio statistico che discerne, nell'ambito dei favorevoli alla UE, il loro inquadramento ideologico.
Nel nostro Paese, da sinistra a destra passando per il centro, le percentuali di favorevoli alla UE sono rispettivamente il 76, 69 e 53% mentre in Paesi come Svezia e Spagna le proporzioni sono invertite oppure rimescolate come in Germania, Ungheria e Grecia. 
Evidentemente non in tutti i Paesi la maggioranza dei "cattivi" milita o simpatizza per stesse aree politiche, a dimostrazione che la suddivisione per posizione parlamentare delle ideologie non ha alcun senso logico: quello che conta sono i programmi e le idee, non le ideologie.
Quindi, prima che il solito imbecille plagiato da ideologie sinistre mi dia del fascista, sappia che per svedesi e spagnoli sto dicendo "cose di sinistra" e lui sarebbe considerato un conservatore, per non dire di peggio.
Perché a me della destra, della sinistra e del centro non me ne po' fregà de meno: a me interessano solo il bene comune e la verità, valori di cui nessuno può detenere l'esclusiva ma tutti possono contribuire a conquistare.
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Il bene comune ora è: Fuori dall'Europa Unita e Fuori Subito.
L'EU è una macchina infernale concepita espressamente per indebolire l'Europa (quale continente) ed i suoi singoli Stati nella loro consistenza economica, etnica e culturale. Ormai l'hanno capito in molti.

Statistica di riferimento: