venerdì 26 aprile 2013

Trattativa Stato-Mafia: niente di meglio che distruggere delle prove. Napolitano ringrazia.

 
Protetto dalla sua carica istituzionale più che dal corazziere che ha alle spalle, Re Giorgio saluta sorridente in stile ventennio, sicuro della sua immunità.
 
Considerando che qualunque personaggio avesse ricoperto la sua carica sarebbe stato in ogni caso un'espressione degli stessi poteri più o meno occulti, sarà per metterlo al sicuro da eventuali indagini relative alle tre denunce che lo hanno colpito, che lo hanno rieletto pur sapendo bene di violare la Costituzione?
 Dubbio legittimo.
Ma l'opera di salvataggio del presidente ripetente non è finita qui:

Distrutti tutti i file delle conversazioni tra il leader eterno presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino (quello della legge liberticida) registrate nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia.
Cancellati, spariti, finiti nell’oblio.
Lo ha disposto il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Riccardo Ricciardi.
La distruzione dei file audio è avvenuta la mattina del giorno 22 nel carcere Ucciardone, dove si trova il server in cui i file erano conservati. Alle operazioni ha partecipato il tecnico della Rcs, la società che gestisce gli impianti di intercettazioni per conto della Procura di Palermo. Hanno fatto sparire le prove.
 
Tratto da VoxNews