Dopo il (prevedibile) risultato delle amministrative in Friuli-Venezia Giulia, l'altra buona notizia è che dovrebbe essere scongiurata un'intesa di governo tra il Movimento Immobile ed il Partito Delinquente.
Non che la sua opinione conti qualcosa ma perfino lo stesso senatore-che-voleva-eliminare-il-Senato (ma uno stipendio da senatore fa cambiare idea a tutti) Matteo Renzi, ha affermato - dalla trasmissione propagandistica sinistrorsa di Fazio - che il PD non può condividere un governo col M5S. A parte che ci si potrebbe anche chiedere chi mai sarebbe tanto idiota da farlo.
Ora, perfino Di Maio potrebbe aver capito che continuare a tradire sistematicamente il 51% dei suoi elettori che ha creduto di NON votare per un partito di sinistra, potrebbe comportare lo sfacelo del Movimento pentamassonico.
Pare che l'abbronzato voglia tornare alle elezioni per giugno (esattamente per il giorno 4, chiaro omaggio alla ricorrenza tricentenaria della fondazione della massoneria moderna) non si sa in base a quale presunta convenienza per un movimento ormai sputtanato quale Piano B dei poteri sovranazionali al fine d'impedire un cambiamento emancipativo nel Paese. Ma nuove elezioni potrebbero anche essere un bene per il Paese se gli elettori confermano la tendenza che ha avuto luogo tra il 4 marzo e le amministrative friulane che ha visto grandemente ridimensionato il M5S e una Lega ancora in crescita. E' un partito localista ma certamente sarebbe il male minore per un Paese che non abbia ancora voglia di emanciparsi del tutto.
Dovremo aspettarci una nuova campagna elettorale da parte del Movimento fatta di promesse da marinaio su qualche aspetto di tendenza che richiami temi sovranisti, anti-immigrazione ed assistenziali per chi ne ha veramente bisogno, salvo rendersi conto che ormai una fetta molto più esigua di elettori può credere che, una volta al governo, il M5S non si allinei ai programmi mondialisti tanto cari alle sinistre europee.
Tutto questo, se lo si considera ancora un partito legittimo, visto che, al colmo del conflitto d'interessi ed unico nel panoramwa politico italiano, è gestito da una sociatà commerciale.