Il basso livello della disinformazione di regime, negli ultimi tempi è rappresentato al meglio da Enrico Mentana che, a memoria d'uomo, è stato autore di un unico scoop utile e significativo, nel 1992 per conto del TG5, intervistando Beppe Grillo appena sceso dal panfilo Britannia della Corona inglese sul quale era salito assieme ai suoi compari di merende Amato, Ciampi, Draghi e Prodi (elencati non solo in ordine alfabetico ma anche di crescente disgusto per la loro persona) per prendere ordini sulla distruzione programmata della loro stessa Madre Patria, temporalmente a cavallo tra il Colpo di Stato CIA denominato Mani Pulite e gli omicidi Falcone e Borsellino che assestarono il colpo di grazia ai residui di sovranità dello Stato italiano.
Naturalmente, l'intervista risulta irreperibile negli archivi Mediaset.
Più recente e reperibile è invece la sua intervista a Mario Monti nel corso della quale il giornalettista esprime la sua ammirazione per il killer finanziario che ha dato avvio alla crisi economica del Paese su incarico dei soliti poteri sovranazionali che da allora gestiscono al peggio (per il Paese) e senza contraddittorio i governi filosionisti di nominati PD-5Stelle che si sono succeduti.
La sua ultima uscita, nel soporifero quanto inutile e deviante TG7 che conduce da one-man-show, è stata quella di affibbiare l'epiteto di "porco" ad un magistrato veneto solo perché denunciato da una sua borsista psicopatica con trascorsi psichiatrici che, almeno per il momento, non ha dimostrato in alcun modo le sue accuse.
Pare che la reazione isterica della ragazza (ricordo che il termine "isterico" equivale a "uterino") derivi dalla richiesta di risarcimento da parte del giudice motivata dalla sua insolvenza contrattuale di lavoro.
Speriamo che la Giustizia intervenga correttamente individuando senza ombra di dubbio innocenti e colpevoli senza che siamo costretti a dare ragione per una volta al credo islamico che assegna alle parole delle donne un valore dimezzato rispetto a quelle degli uomini.