sabato 14 gennaio 2017

Meno di una settimana per il Risiko di Obama



L'insediamento ufficiale di Trump alla Presidenza USA dovrebbe aver luogo il giorno 20 di questo mese ma il condizionale è d'obbligo se si prende atto della pericolosa isteria che sta pervadendo il presidente uscente ed il sistema antidemocratico che asserve nella sua funzione istituzionale.

Falliti i tentativi di bloccarne l'insediamento attraverso una riconta dei voti (che peraltro ha premiato ulteriormente il vincente, confermando il sospetto - per non dire la certezza - che si fossero attuati brogli a favore della Clinton anche grazie alle macchinette di Soros), la presidenza uscente sta cercando in tutti i modi di scatenare una crisi militare di rilevanza planetaria ovvero contro la Russia o per ripiego, notizia più recente, contro la Cina andandola a "sfruculiare" nelle sue acque territoriali.

La flemma e la saggezza da vero Nobel per la Pace di Putin e la pragmaticità dei cinesi hanno per il momento scongiurato il peggio ma ci si mettono anche gli alleati sionisti degli USA andando a bombardare - senza alcuna motivazione lecita - le già provate strutture civili siriane.
Meno male che anche Assad è un Presidente saggio e pacifico, al suo posto - come al posto di Putin - non avrei tollerato altre provocazioni senza reagire militarmente. Ma forse è anche per questo che loro sono presidenti ed io sono qui a scrivere delle loro gesta.

La serie di accuse lanciate alla Russia dagli USA e dagli Stati ad essa asserviti come l'Italia, sconfinano abbondantemente nel ridicolo eppure riempiono le pagine dei media e fomentano ottuse analisi politiche.
Tra le tante, anche alcune che si contraddicono a vicenda: prima le accuse di una combutta tra la Russia e Trump, poi la scoperta di un malcelato tentativo di assassinarlo per poi incolparne la Russia.
Mi sbaglierò ma credo che una consistente fetta della popolazione ci avrebbe creduto nonostante la palese contraddizione.

Sperando che non trovino in soli sei giorni il modo di ammazzarlo oppure di scatenare una crisi mondiale (il suo insediamento verrebbe sospeso ed il controllo rimarrebbe nelle mani del guerrafondaio Obama) pazientiamo un altro po' per vedere se Trump sarà capace (ovvero se gli sarà consentito) di portare il mondo intero ad una distensione. Avrebbe in teoria il potere di farlo perché le principali tensioni internazionali sono pianificate e/o appoggiate dagli USA, certo che sarebbe un duro colpo per l'economia del suo Paese che da sempre prospera sulle guerre e forse è proprio per questo che Trump sta già cercando di riportare il baricentro economico degli USA sulla produzione industriale civile.