giovedì 22 febbraio 2018

El Pueblo Unido può prevalere sui brogli. E anche sulle leggi elettorali.


Chi ha detto che votare non serve a nulla? Se c'è una cosa che può insegnarci la storia recente, è che una volontà popolare compatta e positivamente focalizzata è capace di vanificare ogni sorta di piani e congiure ai danni dei cittadini.

E' successo poco tempo fa negli USA in cui nonostante i brogli elettorali attuati sia tramite le famose macchinette elettroniche che permettevano di votare solo la Clinton che facendo votare ripetutamente le stesse persone adeguatamente retribuite, trasportandole con degli appositi bus da un seggio all'altro, cosa tecnicamente possibile in molti Stati degli USA nei quali alle urne non viene richiesto un documento d'identità con foto.
Se a questo si aggiunge che la campagna elettorale fu viziata da uno
schieramento quasi totale delle diverse decine di media main stream a favore della Clinton (solo due grosse testate difendevano Trump) e che furono avviate sia una serie di manifestazioni retribuite (continuate anche dopo l'elezione democratica del nuovo Presidente) che diverse campagne di discredito del candidato fondate su illazioni (vedi caso Berlusconi in Italia, quando ancora era ritenuto pericoloso dal Sistema, prima del suo definitivo allineamento nel 2011).
Nonostante ciò, la maggioranza del popolo americano votante mangiò la foglia e votò Trump che sta effettivamente cercando di mantenere tutte le sue promesse elettorali scavalcando giorno per giorno gli ostacoli che gli vengno parati davanti dal vecchio Sistema. Finora non ha ancora dichiarato guerra a nessun Paese del mondo ed in questo promette bene, succedendo al presidente americano più guerrafondaio della storia.

In Italia purtroppo, siamo stati ripetutamente vittime di brogli fin dalla nascita del Regno quando le urne per dare consenso al regno usurpatore erano separate da quelle previste per i dissidenti che avevano il coraggio di votare contro nonostante la minaccia armata dei militari sabaudi e le sicure ritorsioni dopo un voto non gradito.
Ma anche nel dopo guerra, i comunisti racimolarono molti consensi inducendo a far credere, ai tanti analfabeti anticomunisti, che se non volevano il PCI dovevano barrare una croce sul suo simbolo.
E come accadde in futuro per l'esito di molti referendum il cui risultato è stato poi disatteso (vedi quelli sulla privatizzazione delle acque, Costituzione Europea, ecc.) anche quello tra Monarchia e Repubblica vide in realtà una prevalenza netta della monarchia al sud (63%) ed un certo equilibrio nel centro-nord dovuto anche ai brogli di cui sopra.

Ma, alla faccia di tutti coloro che sostengono la sostanziale inutilità del voto - almeno con queste regole elettorali - non ci sono elementi per dubitare che in caso di un utopico plebiscito per Casapound, le cose non abbiano motivo per cambiare radicalmente.
Certo se la gente va a votare i loro carnefici piddini, pentamassonici, forzaitalioti, menoitalioti e compagnia cantante è logico che nulla può cambiare. Non ci vuole molto a capirlo. Eppure...

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