lunedì 11 giugno 2012

Le arance poco etiche dell'AIRC


I fondi raccolti dall'AIRC non sono molto "salutari" in quanto vengono in parte usati per finanziare la vivisezione, vale a dire esperimenti su animali nei quali viene indotta una malattia artificiale, quindi molto diversa da quelle che si possono generare spontaneamente.
Anche quest'anno, l'AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, raccoglie fondi per i propri progetti con la vendita delle "arance della salute". Le arance sono davvero "della salute", perché frutta, verdura e vegetali in generale sono da consumare in quantita', per prevenire le malattie degenerative. Ma i fondi raccolti dall'AIRC non sono molto "salutari" in quanto vengono in parte usati per finanziare la vivisezione, vale a dire esperimenti su animali nei quali viene indotta una malattia artificiale, quindi molto diversa da quella che si genera spontaneamente, ed in più in una specie molto diversa dalla nostra.

In questi ultimi anni sono iniziati ad apparire finalmente su varie riviste scientifiche internazionali degli articoli di critica esplicita alla sperimentazione su animali. Ad esempio, il numero di luglio 2007 di The Scientist pubblica un articolo molto interessante ed estremamente critico contro la pratica della sperimentazione animale nella ricerca medica e nello sviluppo di nuovi farmaci, intitolato: "Il problema dei modelli animali - Perché i successivi test sugli umani non hanno successo?". L'articolo, molto approfondito e circostanziato, mostra che le difficoltà di usare i modelli animali per studiare le malattie umane derivano oltre che dalle differenze metaboliche, anatomiche, cellulari tra gli umani e gli altri animali, anche da altri aspetti, altrettanto ineliminabili. Ne emerge un quadro assolutamente desolante, che dà ancora una volta ragione al crescente movimento scientifico antivivisezionista.

"Chiunque voglia evitare di donare il suo denaro per contribuire a una pratica non scientifica e non etica, come quelle della vivisezione, ricordi che l'AIRC, come quasi tutte le associazioni per la ricerca medica, finanzia studi su animali" affermano i gestori di NoVivisezione.org, il portale dell'antivivisezionismo in Italia.

Dei 200 tipi di cancro che colpiscono gli esseri umani, alcuni hanno delle similitudini con altre forme di cancro che colpiscono altri animali, ma la loro natura è profondamente diversa, in termini di cause, di effetti, di cure e di prognosi. Il cancro è specie-specifico. Le differenze tra le specie sono evidenti sotto l'aspetto molecolare, immunologico, e genetico. Dato un certo composto chimico, la sua cancerogenicità sarà diversa nell'uomo e nelle altre specie. Basti pensare che anche tra topi e ratti, infinitamente più simili tra loro di quanto lo siano all'uomo, vi sono forti diversità: il 46% dei prodotti chimici cancerogeni per i ratti non lo sono per i topi.

Eppure, stando alle ultime statistiche del Ministero della Salute, negli ultimi anni vi è stato un incremento nell'uso di animali nella ricerca di base: per quanto riguarda gli studi sul cancro, dal 2000 al 2005 c'e' stato quasi un raddoppio del numero di animali usati, si è passati da circa 70.000 a circa 124.000! Questi studi servono solo a curare il cancro - artificiale - dei topi e dei ratti, non sono certo utili ai malati umani.

Concludono i portavoce di NoVivisezione.org: "E' dunque importantissimo scegliere per le nostre donazioni una associazione che non finanzi la vivisezione, e parlare di questa situazione con quante piu' persone possibile, invitando anche loro a non fare donazioni a chi finanzia questa pratica. "