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La Costituzione Italiana sarebbe ancora in vigore, almeno nelle sue disposizioni che non vanno in contrasto con quanto stabilito dalla costituzione europea (al secolo, lo scellerato Trattato di Lisbona) ma gli ultimi vari governi sembrano non prenderla in considerazione quando legiferano al solo scopo di rastrellare denaro per conto delle banche o per limitare oltre il lecito le libertà dei suoi cittadini (non più) sovrani.
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L'Articolo 53, ad esempio, è sempre più calpestato da disposizioni come l'IMU che mira alla prima casa senza distinzione di contesto.
Una prima casa, infatti, può benissimo non aver nulla a che vedere col reale stato patrimoniale del suo proprietario perché potrebbe essere stata ereditata oppure non rispecchiare affatto la sua condizione del momento, soprattutto dopo questi ultimi tempi di crisi.
Inoltre, è chiaro che la prima casa ce l'hanno tutti, per quanto in questa definizione possano rientrare a pieno diritto sia umili catapecchie che castelli incantati, ma sono soprattutto le seconde, terze e quarte case che danno un'idea più realistica della consistenza patrimoniale - ma non certo del suo reddito - del proprietario.
La stessa capacità contributiva e quindi il reddito effettivo di un soggetto potrebbero infine non avere nulla a che vedere con l'estimo dei suoi beni - almeno in un determinato arco di tempo - perché essere proprietari di qualcosa non significa automaticamente trarne un reddito, anzi, le proprietà presentano sempre dei costi e questi solo in ultima analisi in termini di tassazione.
Il risultato è che in certi casi uno stipendiato nullatenente se la può passare meglio, molto meglio di un pluriproprietario... in bolletta! E col suo tenore di vita cambierebbe anche la sua (vera) capacità contributiva che andrebbe determinata in base al suo reddito reale e non certo in base alle sue proprietà.
Al danno si aggiunge la beffa dell'esenzione per le sedi di enti autodichiarantisi "no profit"...
e quale ente è più no profit di una famiglia?
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Ma tutto questo è un discorso assolutamente relativo alla presunta liceità di tassare i cittadini con lo scopo precipuo di foraggiare banche private, e questa è un'altra storia.