Eppure c'è ancora chi divide il mondo delle idee in destra e sinistra.
Sembra incredibile ma nonostante la storia dell'ultimo secolo abbia dimostrato tutto ed il suo contrario, sia stata un trionfo dell'ipocrisia, dell'inganno e del tornaconto in barba ai principi di qualsivoglia confessione politica, abbia smentito tutte le teorie e formulato nuove domande, l'uomo della strada è ancora pronto a difendere infervorato delle idee politiche che crede sue ma che in realtà sono state pensate da qualcunaltro e confezionate in comode edizioni tascabili, ridotte in concetti semplici e slogan - come nel famoso Libro delle Guardie Rosse di Mao - facili da consultare e da ricordare anche se non si è in grado di comprenderne appieno il significato sociale.
Così, pochi ricordano le raffinate teorie economiche di Marx e pochi si rendono conto che durante gli anni delle lotte di classe, sciagurate e funzionali al Sistema supportate com'erano da utili romantici idioti, chi proponeva soluzioni più popolari e non populiste era etichettato come "di destra" invece che di sinistria. Nel senso che all'epoca, esattamente come oggi, non solo ci si affretta ad etichettare come destrorsa o sinistrorsa qualsiasi idea senza considerare che la rfealtà va oltre queste possibilità di classificazione ma spesso se ne sbaglia diametralmente la catalogazione concentrandosi più sul pulpito che sul contenuto del messaggio.
Non è un caso che negli ultimi anni le leggi più antipopolari siano passate per mano dei partiti sedicenti "di sinistra", perché se le stesse identiche idee le avesse proposte la (altrettanto sedicente) destra, non sarebbero mai state accettate.
E si, perché nella logica della look generation (è una locuzione desueta ma rende l'idea) conta più il messaggero e la presentazione che l'essenza vera e propria del messaggio. Per questo è così facile far fuori politicamente qualcuno attaccandolo sul piano dell'immagine ed al contempo guardandosi bene dal mettere in evidenza il suo operato nello stretto ambito della politica. E per questo è così difficile farsi ascoltare pur propugnando verità inoppugnabili, se si è subito il marchio d'infamia della bufala cosmica.
-
-
Paolo Ferraro, dall'alto della sua nuova condizione di... persona informata dei fatti, mai così dentro al Sistema come da quando ne è fuori, parla delle grandi distrazioni di massa utili a convogliare l'attenzione dei cittadini su argomenti marginali della vita collettiva, spacciati dai media di regime come significativi. I nostri veri nemici sono tra i politici ma non sono i politici, sono tra i massoni ma non sono i massoni, sono nei servizi segreti ma non sono i servizi segreti, sono nei terroristi ma non sono i terroristi, sono a destra ed a sinistra ma non sono né la destra né la sinistra.
Nelle sue parole, un incitamento a prendere in mano il nostro destino tutti insieme contro i nostri veri nemici, dimenticando simpatie e condizionamenti mentali che da sempre ci dividono e frammentano ogni nostro sforzo.
-
-