giovedì 13 agosto 2020

Paranoia da complottismo acuto

La condizione di chi dubita delle versioni ufficiali e risulta essere informato dei fatti più che dalla propaganda di regime, fin dall'omicidio di JFK è definita "complottismo".

Pur ponendo questa condizione in antitesi all'idiozia ebefrenica pura che prende per oro colato ogni nuova fake di regime, bisogna considerare che, come per chi permane a lungo in una condizione di guerra contro un nemico sfuggente, una devianza possibile lungo il cammino della conoscenza è imboccare la strada della paranoia.

Siamo d'accordo che in una giungla - quella dell'informazione - il nemico può occultarsi dietro le spoglie dall'apparenza più innocua, come succedeva in VietNam in cui le più capillari, molto addentro alle linee nemiche, operazioni di sabotaggio e terrorismo venivano portate a termine da gentili fanciulle.

Tuttavia, il rischio è quello, come per il marinaio giapponese dimenticato su di un'isola del Pacifico, di identificare il nemico con qualsiasi essere vivente che assomigli vagamente ad un uomo come nel caso di un Prodi o un Renzi anche se in tali casi si avrebbe ragione.

Questo atteggiamento di sospetto a prescindere sta alla base della grande difficoltà di portare avanti azioni di resistenza contro gli attacchi malgovernativi a cui è sottoposto da tempo il Paese con i suoi cittadini.

Si fa presto ad assegnare l'etichetta di "gatekeepers" ovvero di falso rivoluzionario, adescatore di dissidenti al fine di renderli innocui. In pratica lo scopo per cui fu costituito il Movimento 5 Stelle fin dall'inizio e che ha poi realizzato con eccellenti risultati, traendo inizialmente in inganno perfino intellettuali del calibro del compianto Giulietto Chiesa, Paolo Becchi, Massimo Mazzucco, Claudio Messora che, successivamente alla prova dei fatti, disgustati e sorpresi dal voltafaccia politico del Movimento immobile pentamassonico, sono poi passati dalla parte della resistenza.

A causa della patologica diffidenza che porta gli italiani a consorziarsi in piccoli gruppi invece di aderire compatti ad una forte corrente che porti avanti battaglie universalmente condivise, stiamo assistendo alla nascita di sempre nuovi gruppi e gruppuscoli formalmente anti-sistema, fino alla prova dei fatti. C'è chi ha pensato di costituirsi in partito politico anche se l'unico partito sovranista presentatosi alle ultime politiche ha racimolato meno dell'1% dei consensi ma forse oggi l'elettorato è un po' più consapevole del da farsi per salvare il Paese. Altri si stanno movendo su di un piano sociale, non politico. Ancora ci sono singoli personaggi del web in cerca d'autore e di consensi che hanno dichiarata l'intenzione di fondare nuovi movimenti o li hanno già fondati. Ci sono politici che hanno preso il coraggio a quattro mani per portare in Parlamento le stesse istanze che i cosiddetti complottisti - ovvero informati dei fatti - denunciano ormai da decenni.

Ma NESSUNO di loro, singoli individui o gruppi costituiti, è sfuggito alla Macchina del Fango, in parte messa sicuramente in funzione dal regime anche attraverso l'utilizzo consolidato di servizi segreti governativi ma in parte azionata dalla stessa paranoia del complottista medio che non riesce ad evitare di trovare qualcosa di marcio anche in chi ANCORA non può essere criticato per le sue azioni. Sotto la lente distorta dalla paranoia sono stati colpiti Sgarbi e la Cunial, Pappalardo e Mazzucco, byoblu e Rinascimento Italia, il movimento RRI2020 e chi più ne ha più ne metta senza ometterne nessuno. Questo è il metodo per disorientare e demotivare tutti coloro che vorrebbero impegnarsi nella lotta per un cambiamento in positivo che però, in tal modo,sta diventando una lotta per la sopravvivenza individuale.

Poi c'è il discorso delle priorità - Ogni personaggio della Resistenza o della Controinformazione individua come primario un obiettivo in particolare, ovviamente secondo il proprio campo di competenza. Cosicché, a sentire Marcianò e Gianini, il principale problema che abbiamo è quello delle scie chimiche (per dirla con un'accezione più che sputtanata) e, secondo il loro campo di competenza, è certamente vero. Ci sono invece economisti che inquadrano il nostro malessere e propongono soluzioni dal punto di vista puramente economico. Altri ci metton in guardia contro la rete 5G e non hanno torto, anche per le sue interazioni sia con le scie chimiche che con la salute. Ma chi s'intende e pratica Medicina, ci avverte che il principale pericolo che incombe è quello delle vaccinazioni obbligatorie a RNA rimodulante e, personalmente, non posso che dare ragione a questi ultimi, visto che senza la nostra vita, salute e capacità di autodeterminarci, nessuna salvezza sarà possibile.