Avendo vissuto i cosiddetti Anni di Piombo in una delle città più rosse d'Italia ed avendo frequentato in tale periodo quasi esclusivamente ambienti che Pasolini avrebbe definito "proletari" e politicizzati (ovvero "di sinistra" perché molti sinistri sono convinti che cultura e politica siano esclusive della loro fazione), so bene che il sentimento che sta alla base delle coscienze meno elevate che condividono il pensiero comunista (non parlo quindi degli intellettuali ma della base) è uno dei più bassi che affliggono il genere umano: l'invidia. Infatti tutte le lamentazioni"politiche" di cui sentivo parlare in quegli anni - e lungamente anche in seguito, purtroppo ancor oggi - scava scava, vertevano inesorabilmente su quanto determinate categorie d'individui godessero di privilegi negati agli altri. Mai sentito qualche programma politico mirato a far stare meglio e risolvere i problemi di TUTTI ma solo rivendicazioni
funzionali alle rispettive categorie di individui in cui gli stessi credevano di essere compresi.
funzionali alle rispettive categorie di individui in cui gli stessi credevano di essere compresi.
All'epoca, nonostante mi trovassi a cavallo della maggiore età, mi ci volle poco per prendere le distanze da qualsiasi impegno politico perché mi apparve immediatamente chiaro che il carrozzone del dissenso era manovrato dall'alto, per scopi ben diversi e lontani dai temi che spingevano all'impegno politico gli attivisti della base.
Decenni dopo quelle esperienze, mi ci volle ancor meno tempo per comprendere la funzione immobilista e conservatrice del Movimento 5 Stelle, tanto che fui bannato dal blog del viscido Grillo dopo il secondo, pacato e rispettosissimo, post che avevo inserito. Mi ero permesso di introdurre problemi reali, mentre gli argomenti ammessi del Pensiero Unico grillesco vertevano su emerite amenità come l'eccessivo ammontare degli appannaggi parlamentari che per me potrebbero anche raddoppiare a patto che i politici lavorino PER il Paese e non CONTRO di esso.
La città in cui si svolgevano i fatti narrati in apertura è quella, per intenderci, sede del principale gruppo siero-vaccinogeno italiano e che ha recentemente accolto Obama con tutti gli onori e spirito di riconoscenza per via della sua imposizione all'Italia dell'obbligo vaccinale quale testa di ponte per estenderlo a tutta Europa, ammesso che a capo degli altri Stati europei si trovino personaggi altrettanto asserviti alle Case farmaceutiche e parimenti disinteressati alla salute della popolazione.E' anche la città della principale banca comunista italiana, una di quelle che hanno creato più problemi e dissesto finanziario tra le tante. Mi pare non ci sia bisogno di aggiungere altro ai fini dell'individuazione della città di cui parlo, altrimenti date un'occhiata allo skyline sopra pubblicato...
Subito dopo l'invidia, uno dei sentimenti più forti a tenere uniti gli attivisti era il must dell'antifascismo, e se potevo provare solo disgusto per un sentimento di così bassa levatura morale come l'invidia, per quanto riguarda l'antifascismo potevo solo rimanere perplesso perché, ad onor del vero, non mi pareva ci fossero in giro fascisti o manifestazioni di tale pensiero tali da giustificare un'opposizione militante! Col tempo, ho capito che per radunare e servirsi di una massa, è necessario sbandierare davanti al loro muso un panno rosso rappresentato da un nemico comune, poco importa se reale o di pura fantasia. Lo stesso Lenin li avrebbe definiti Utili Idioti.
I militanti dei centri sociali, da sempre assolutamente privi di idee "sociali" e motivati solo dall'antifascismo, mantengono vivo il ricordo del fascismo così come i media hanno mantenuto vivo per 15 anni il fantasma di al-Qaida, l'organizzazione terroristica creata dagli USA e definitivamente sciolta nel 2002, l'anno successivo alla morte di Bin Laden, altro fantasma redivivo morto mediaticamente almeno tre volte fino alla definitiva farsa funeraria allestita per il suo fantasma dalla Marina USA. Ma è noto che per attuare dei fini loschi è necessario inventarsi e disumanizzare un nemico contro cui coalizzarsi.
Ancor oggi, dopo i danni sociali causati dal '68 e dai successivi Anni di Piombo, i Centri Sociali(sti) mostrano ancora di essere frequentati da Utili Idioti indefessamente schierati al servizio dell'ultracapitalismo e dell'ultraliberismo economico decisamente contro i cittadini ed il sociale. Dovrebbero definirsi, più coerentemente, Centri Antisociali.
A scoprire che i centri sociali sono la culla dei difensori dell'ultracapitalismo, Marx si rivolterebbe nella tomba. Ma tanto loro Marx non lo leggono, o se lo leggono evidentemente non lo capiscono.
Bollate come fascisti, le vittime preferite degli Utili Idioti neoliberisti sono da sempre gli attivisti di Casapound che mostrano ancora una volta di essere i primi - e tra i pochi - sulle barricate contro il Sistema: