La classe politica che speriamo di spazzare via con le iniziative previste a partire dal 5 dicembre ha da poco inscenato il suo ultimo atto di parademocrazia e rimescolamento delle carte attraverso le elezioni regionali calabresi ed emiliane.
Queste elezioni di per sé inutili forniscono però alcuni dati socialmente e politicamente interessanti, a parte lo spreco di denaro pubblico che hanno comportato.
Astensionismo a livelli statunitensi - indice di un aumento di consapevolezza da parte dell'elettorato che far finta di eleggere i loro falsi rappresentanti è del tutto inutile: se si possiede una coscienza civica, meglio impegnarsi su altri fronti.
Crescita percentuale del PD anche in Calabria - il Partito Delle banche, erede storico di quel Partito Comunista che rappresentò il principale referente e testa di ponte USA a partire dal dopo guerra, ha consolidato le sue posizioni anche nella regione meridionale, e doveva capitare prima o poi visti i saldi legami tra la malavita organizzata calabrese e la malavita bancaria organizzata. I padroni anglosassoni ringraziano l'elettorato.
Lega che supera il PdL in Emilia - anche questo doveva capitare prima o poi visto che sempre meno elettori che si reputano "di destra" sono disposti a credere che il partito di Berlusconi li rappresenti. Del resto qualcuno si sarà ricordato che l'industriale milanese proviene dall'area socialista ante golpe "Mani Pulite". Nel loro immaginario, ora è la Lega a rappresentarli, fino a che non apriranno gli occhi del tutto.
Se credete che elezioni del genere non possano migliorare il Paese, dal 5 dicembre datevi da fare: