giovedì 21 aprile 2016

Numeri

In un vecchio articolo, ho sostenuto che non è possibile ottenere una visione realistica del mondo che ci circonda se non si possiede un minimo di formazione scientifica. Ciò perché la tecnologia occupa e condiziona la quasi totalità non solo della nostra vita ma di tutto l'andazzo planetario.
Ezra Pound sosteneva che non è possibile capire la storia se non ci s'intende d'economia e, parimenti, io sostengo che se non ci s'intende almeno un po' dei rudimenti essenziali di termodinamica, fisica generale, fisica dell'atmosfera (meteorologia) e non ci si tiene aggiornati sulla scienza di confine oltre che di quella censurata, non
è possibile ricavare un'impressione realistica delle cose che accadono attorno a noi.
Ad esempio, procedendo per livelli analitici, nessun ingegnere edile (o anche una persona edotta almeno un po' di meccanica) crederebbe mai alla balla che l'impatto di due aerei d'alluminio possa causare lo sbriciolamento progressivo ed ordinato di due colossi di ferrocemento. Eppure c'è gente che a distanza di 15 anni ancora crede che è stata questa la causa del crollo delle due torri principali del WTC (oltre agli altri 5 edifici).

Gli stessi ingegneri di cui sopra, però, non saprebbero addurre spiegazioni logiche al fenomeno di vaporizzazione dei materiali osservato durante i crolli e della conseguente mancanza all'appello di circa un milione di tonnellate di detriti alla base del WTC, a meno che non siano a conoscenza di determinate sperimentazioni indipendenti che hanno confermato la possibilità di provocare questo ed altri fenomeni "incredibili" tra cui l'antigravità, ricorrrendo a delle tecniche di interferenza di campi ondulatori.

Ma se nessuno va a quantificare con dei NUMERI - e ne tiene conto - la differenza tra la massa strutturale degli edifici e l'irrisoria quantità di detriti arrivati al suolo, è chiaro che nessuna congettura che si avvicini il più possibile alla realtà può essere formulata. Per fortuna c'è chi di questi numeri ne tiene conto anche se rappresentano ancora una sparuta avanguardia di pensatori. 

Allora parliamo di numeri, a volte molto più significativi di qualsiasi descrizione, per quanto riguarda uno degli episodi più devastanti accaduti in tempi storici "recenti": la Seconda Guerra Mondiale che ancor oggi molti continuano a considerare - a torto - un fatto che ha riguardato solo una ristretta cerchia di Paesi invece delle 49 nazionalità diverse dei morti accertati.

Morti causate dalla IIGM:  oltre 71.000.000
dato che pone al 4° posto questa colossale tragedia dopo i 270.000.000 di morti causati dall'Islam nel corso delle sue conquiste, i 120.000.000 di nativi americani sterminati da inglesi, francesi e olandesi nel corso della spietata conquista militare del nord America ed i 90.000.000 di morti causati dal comunismo.
Ma come diceva Stalin: "Un morto è una tragedia, un milione di morti una statistica.".
Già la consapevolezza di queste cifre potrebbe scombussolare le certezze di qualcuno che basa le sue opinioni solo sul sentito dire ma rimaniamo nell'ambito della "IIGM" e stiliamo una classifica dei Paesi che ci hanno rimesso più morti:

1) URSS         23.000.000
2) Cina          19.600.000

3) Germania  oltre 7.400.000
4) Polonia    oltre 5.600.000 (Paese che dette l'avvio alla guerra invadendo la Germania e non viceversa come risulta da alcune riscritture orwelliane della storia)
5) Giappone  oltre 2.600.000
6) India        oltre 1.500.000
7) Jugoslavia   1.200.000

qui finiscono i "milioni" e cominciano le centinaia di migliaia che vedono l'Italia in classifica dopo Romania, Ungheria, Francia e Indocina con quasi 500.000 morti di cui esattamente 8.562 ebrei compresi quelli deceduti in prigionia nei campi di lavoro (fonte: Centro Studi Ebraici di Roma).
Gli USA hanno lasciato sul campo oltre 400.000 morti.

Ebrei europei deceduti durante la guerra (accertati): 356.000. 


Nessun commento, solo numeri: qualche sorpresa?