giovedì 8 gennaio 2015

Ennesimo False Flag, questa volta in Francia


Sarò un superficiale ed un presuntuoso ma molto spesso, quando ascolto per la prima volta un lancio di cronaca, credo di riuscire a cogliere immediatamente una verità celata dietro ad una notizia, così come propinata dai principali media allineati al Sistema.
Sarà una sindrome complottista, non lo so, stà di fatto che dopo un po' di tempo - e non perché mi vada a cercare dei bias di conferma - la verità viene a galla e guarda un po' era esattamente quella che avevo colto a primo acchito.
 
Così fu per la smaterializzazione delle sette torri del WTC: ricordo bene che osservando per la prima volta il filmato relativo al crollo della prima delle sette (continuo a scrivere "sette" in grassetto perché ci sono ancora molti convinti che fossero solo due), a metà del crollo/sparizione mi fu evidente, senza ombra di dubbio, che stavo assistendo ad una demolizione ottenuta attraverso l'uso di una tecnologia sconosciuta e che chiunque affermasse che sette colossi di ferrocemento potessero essere crollati, con quella dinamica, a seguito del risibile impatto di due (poi risultati inesistenti) aerei di plastica ed alluminio, fosse in cattiva fede oppure semplicemente un idiota.
 
Allo stesso modo, ho la netta sensazione, quasi la certezza - e scrivo "quasi" solo per lasciar fuori per modestia e per prudenza una probabilità su di un milione -, che la recente strage avvenuta in Francia non sia altro che l'ennesima operazione (CIA?) sotto falsa bandiera, anche se molti pensano che l'ISIS sia una creazione CIA e che quindi la bandiera non sia neanche tanto falsa. 
Come ci sono arrivato?
  1. Le similitudini con altre operazioni precedenti dello stesso tipo si sprecano, non voglio neanche darmi la pena di citarne qualcuna.
  2. Per imporre senza sommosse popolari uno Stato di Polizia, com'è evidente che si vuole imporre almeno in Europa e negli USA, è necessario che sia il popolo ad invocarlo, e ciò è possibile solo creando uno stato di paura e dei falsi nemici; nulla di nuovo sotto il sole.
  3. L'operazione appare condotta in maniera perfetta dal punto di vista militare e già questo non depone a favore di una classica - quanto rara - azione terroristica portata a termine dal classico sgangherato gruppo di esaltati.
  4. In un operazione in cui "i cattivi" sparavano a vista, è poco credibile che ci sia stato qualcuno che abbia avuto il sangue freddo di filmare tutto, a meno che non si tratti di un loro complice ed il filmato sia stato confezionato ad uso della diffusione mediatica.
  5. Per altro, il colpo di grazia al poliziotto appare sparato con un fucile a salve, visto che non ha provocato neanche uno schizzo di sangue. Si vedono effetti speciali più realistici nelle altre fiction che ci propinano per vere.
  6. Che un terrorista perda la propria carta d'identità durante un'azione fa presupporre che prima di uscire di casa, sua madre, oltre a preparargli la merenda da asporto, gli abbia anche ricordato di portar con sé il documento.
  7. Nelle cronache dell'evento non sono mancati i riferimenti al gruppo di Al Queida, creazione CIA disciolta nel 2002 ma sopravvissuta mediaticamente nella sua funzione di spauracchio fino ad oggi. Del resto anche il mitico Bin Laden, morto com'è noto nel dicembre del 2001 è sopravvissuto mediaticamente per oltre un decennio fino a che non è stata messa in scena la sua morte ufficiale.
    Curioso osservare che un fatto non sembra vero all'opinione pubblica fino a che non è diffuso dai media. Aveva ragione Renzo Arbore quando (nella fortunata serie di Indietro Tutta) voleva convincere Massimo Troisi di essere Rossano Brazzi perché l'aveva detto la televisione.
  8. La questione dei documenti, poi, ricorda tanto quei famosi documenti che permisero l'identificazione certa di alcuni dei presunti terroristi accusati di aver portato a segno l'operazione del WTC. Peccato solo che alcuni di loro risultavano perfettamente in vita anche dopo il fattaccio... . Allora venne da chiedersi in che razza di materiale ignifugo fossero realizzati dei documenti sopravvissuti a dei roghi in grado di incenerire un aereo, motori compresi; mentre oggi ci si può chiedere: "Ma come diamine ha fatto il terrorista, così ben vestito da bravo soldatino delle truppe speciali, a perdersi il documento? Ma soprattutto: che cosa se l'era portato a fare nel corso di un'operazione militare, si aspettava forse un controllo da parte dei gendarmi?"
Ultimo appunto, trovo elegante e rispettosa del Paese la scelta di recarsi al lavoro con una Citroen nera.
Infatti una Renault 4 rossa sarebbe stata troppo anacronistica e politicamente scorretta mentre una vecchia e scalcagnata Mercedes o Peugeot rubata all'ultimo momento sarebbe risultata troppo vucumprà.
Si è pensato proprio a tutti gli aspetti mediatici, complimenti agli organizzatori.