venerdì 25 gennaio 2013

Telethon una truffa?

 
Io sposterei l'attenzione a monte del problema.
Secondo me, la vera truffa non è da ricercare in ogni singola iniziativa, nonostante sia ragionevolmente  probabile trovarne - e parlo di probabilità sulla scorta di analisi e dati, non di opinioni - ma nello stesso concetto diffuso che sia normale o necessario ricorrere a contribuzioni "volontarie" da parte del cittadino per sostenere la ricerca o finanziare aiuti "umanitari".
In uno Stato che agisce all'insegna dello spreco e della liquidazione forzata delle fonti di reddito proprie e dei suoi cittadini, è del tutto immorale ed ingiustificato che tali incombenze ricadano sul privato.

Contrariamente a quello che vogliono farci credere, l'Italia è uno dei Paesi più ricchi del mondo fin dalla sua costituzione, giustificata dalla distruzione e dallo spoglio di quella che allora era la terza potenza economica mondiale ovvero il Regno delle Due Sicilie. E non credo che tutte le ricchezze sottratte al regno siano andate ai finanziatori inglesi dell'iniziativa unitaria!
Non a caso, a tutt'oggi siamo ancora il quarto Paese al mondo quanto a riserve auree (anche se dal punto di vista materiale, gran parte di esse sono state inspiegabilmente trasferite  in Albania) e per quanto almeno da un cinquantennio (nel mio caso...) ci sentiamo ripetere che i governanti italiani rubano, per l'impegno che ci mettono è evidente che ci sia ancora tantoo da rubare e che quindi non esista una vera crisi economica ma solo una crisi, prevedibile e creata a tavolino, di ordine finanziario che dovrebbero nuocere solo ai magnati e non a chi produce reddito reale.
 
In un Paese governato da burattini esodiretti a 500.000€ all'anno in busta paga più chissà quanti altri sottobanco, in cui le sole spese per il Presidente della Repubblica costano allo Stato più di quanto costi la Corona allo Stato britannico, in cui si continuano a mantenere enti inutili come le Province, in cui il parco delle auto blu costituisce un record mondiale con 626.760 unità la cui gestione annua costa quanto una delle tante "manovre" finanziarie e soprattutto in uno Stato che delega a terzi l'emissione della moneta rinunciando volontariamente e regalando ad immeritevoli banche private gli enormi vantaggi economici che ne derivano, è del tutto immorale ed ingiustificato che venga elemosinata ai cittadini ogni singola necessità di finanziare la ricerca - uno dei compiti precipui di uno Stato degno di esistere - o di supportare aiuti sedicenti umanitari ma che in genere piovono nelle casse delle Case farmaceutiche o, con meno danno, in quelle dell'Industria bellica.
 
In defintiva credo, supportato da una serie di evidenze e considerazioni, che tali iniziative nascondano TUTTE un vizio di fondo che consiste nell'idea di estorcere con l'inganno (ulteriori) fondi a privati cittadini approfittando del loro buon cuore.
 
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