Subito dopo aver pubblicato l'articolo precedente, mi sono imbattuto in questo video relativo all'intervento del magistrato Paolo Ferraro al 2° Convegno dell'Associazione Realtà allo Specchio, tenutosi il 18 marzo 2012 a Resana (TV).
Ferraro racconta dal suo punto di vista le note vicende che comportarono la sua rimozione dalla carica ed il tentativo di farlo passare per pazzo nonostante la ragione fosse indubbiamente dalla sua parte.
Racconta verità censurate e sottaciute che lui stesso ha scoperto solo a seguito della complessa vicenda che ha vissuto.
Inoltre, fa un quadro delle sua formazione culturale che riprende alcuni temi che ho appena affrontato nell'articolo a cui mi sono riferito.
La sua formazione di sinistra gli impedisce ancora di prendere in considerazione una verità storica come l'immensa montatura dell'Olocausto che sta in piedi senza nessuna prova oggettiva, ed un magistrato dovrebbe notare mancanze del genere, ma non gli ha impedito di aprire finalmente gli occhi su di un mondo che solo grazie ai media di regime (e chi li gestisce realmente) era rimasto sotterraneo. La cosa che fa un po' rabbrividire è che - per sua stessa dichiarazione - è stato giudice di circa 110.000 procedimenti, affrontati senza essersi reso conto, ancora, in che mondo realmente si trovasse. Ma questa è una condizione purtroppo che ha accomunato ed accomuna ancora gran parte della magistratura onesta. Poi ci sono ovviamente quelli che sanno o sospettano ma hanno troppa paura per mettersi contro al sistema.